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Morte di Silvio Berlusconi

Le incognite sul testamento di Silvio Berlusconi, da Marta Fascina al futuro di Fininvest

Del testamento di Silvio Berlusconi si sa ancora poco e nulla, compresa la data dell’apertura: il nodo più importante da sciogliere resta il futuro di Fininvest.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Si apre lunedì 26 giugno, o forse no. Entro la settimana dice qualcuno, al massimo all'inizio della prossima riporta qualcun altro. La verità, è che del testamento di Silvio Berlusconi si sa ancora poco e niente. A due settimane dalla morte del fondatore di Forza Italia, i nodi da sciogliere sulla sua eredità restano tutti quanti in piedi. Bisognerà capire che tipo di futuro ha disegnato Berlusconi per la sua creatura, Fininvest, cassaforte delle tre grandi imprese di famiglia, e come ha deciso di redistribuire i tesori di famiglia a partire dal patrimonio immobiliare che vale centinaia di milioni di euro.

Il testamento di Berlusconi verrà aperto davanti al suo storico notaio, Arrigo Roveda dello studio Rlcd di Milano. Sulla data, però, ci sono diverse divergenze: in un primo momento si era parlato di oggi, 26 giugno, come giorno prescelto, ma poi ci sarebbe stato uno slittamento verso la fine di questa settimana. Oltre al futuro di Fininvest, in ballo c'è anche quello di Marta Fascina. La compagna di Berlusconi, nonostante il suo ruolo in Parlamento, non si è più vista dal giorno del funerale, chiusa nel privato in un momento di forte e comprensibile dolore. Difficile pensare che l'ex presidente del Consiglio non abbia pensato a una quota di eredità anche per lei. Si è parlato con insistenza di una quota di 300 milioni di euro, più una delle ville del patrimonio immobiliare di Berlusconi, ma la conferma arriverà solo con la lettura del testamento.

Un'altra conferma, la più attesa, è quella sulla governance del futuro delle aziende di famiglia. Al momento Fininvest è in mano ai cinque figli in quote divise quasi in parti uguali, mentre Berlusconi ne aveva il 61% delle quote. Per legge, il Cavaliere poteva decidere il destino del 33% del suo patrimonio, quindi del 20% di Fininvest. Si tratta di una quota decisiva, che può ribaltare gli equilibri interni tra i figli: fino a ora delle aziende si sono occupati principalmente i primi due, Marina e Pier Silvio, che però con una suddivisione per cinque delle quote Fininvest di Berlusconi finirebbero in minoranza rispetto ai tre figli avuti con Veronica Lario, Barbara, Eleonora e Luigi. Resta infine da capire cosa ne sarà del patrimonio immobiliare di Berlusconi, che vale centinaia di milioni di euro in ville e altri edifici. Insomma, l'attesa è quasi finita. Tra qualche giorno si saprà il destino del patrimonio di Silvio Berlusconi.

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