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Morte di Silvio Berlusconi

L’eredità di Berlusconi, il testamento sarà aperto il 26 giugno: cosa c’è nel patrimonio

Cresce l’attesa per l’eredità di Silvio Berlusconi, che per due terzi andrà ai figli. Il testamento dovrebbe essere aperto dal notaio Arrigo Roveda all’inizio della prossima settimana.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il testamento di Silvio Berlusconi, morto all'età di 86 anni anni lo scorso 12 giugno all'ospedale San Raffaele di Milano, non è stato ancora aperto. Secondo il Corriere della Sera il testamento, che è in mano ad Arrigo Roveda, storico notaio della Fininvest e del Milan, non sarà aperto prima di lunedì 26 giugno.

Secondo alcune indiscrezioni la lettura del documento che contiene le ultime volontà del fondatore e leader di Forza Italia avrebbe dovuto avvenire già la settimana scorsa, ma probabilmente si è deciso di far passare qualche giorno, visto che i funerali sono stati celebrati mercoledì 14 e sono passati pochi giorni dalla scomparsa dell'ex presidente del Consiglio.

Come scrive il Corriere della Sera la chiave per capire le tempistiche potrebbe essere l'assemblea della Fininvest, convocata per giovedì 29 giugno: ordine del giorno l'approvazione del bilancio e il rinnovo del consiglio di amministrazione. Visto l'appuntamento già fissato per il 29 è plausibile ipotizzare che la lettura del testamento venga aperto tre giorni prima, è il ragionamento del Corriere, per far conoscere le ultime volontà del Cavaliere.

Chi sono gli eredi di Berlusconi

L'eredità di Berlusconi e la successione interessano sicuramente tutti i cinque figli, quelli nati dal primo matrimonio con Carla Elvira Dall'Oglio, Marina e Pier Silvio, e quelli avuti con Veronica Lario, pseudonimo di Miriam Bartolini, e cioè Luigi, Barbara ed Eleonora. Le ex mogli, visto che di mezzo c'è stato un divorzio, non dovrebbero essere incluse nel testamento. Il lungo contenzioso legale dopo il divorzio tra Lario e Berlusconi aveva portato nel 2020 a un accordo in tribunale, che dovrebbe avere chiuso tutti i conti in sospeso tra i due, che sono stati sposati fino al 2014: il leader di Forza Italia aveva rinunciato a chiedere i circa 46 milioni di euro all'ex moglie, la quale aveva rinunciato alla richiesta di 18 milioni all'ex coniuge. Ma la Cassazione in precedenza aveva già revocato a Lario l'assegno di mantenimento da 1 milione e 400mila euro mensili, che secondo i giudici non le spettavano perché la donna non aveva problemi economici. Per cui l'ex attrice non dovrebbe essere tra i beneficiari del testamento.

Una quota dell'eredità dovrebbe invece andare a Marta Fascina, compagna del leader defunto, con la quale Berlusconi ha celebrato solo delle nozze simboliche, che non hanno avuto ricadute sul piano giuridico.

Per legge, visto che è morto da non coniugato, Berlusconi per il testamento poteva disporre di circa un terzo dei suoi beni, mentre i due terzi vanno di diritto ai figli. Complessivamente il suo patrimonio dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 miliardi, anche secondo le stime di Forbes la cifra sarebbe più alta: 6,2 miliardi di euro.

Cosa c'è nel patrimonio di Berlusconi

La maggior parte del patrimonio di Berlusconi riguarda la quota di controllo di Fininvest (una cassaforte che vale circa 3 miliardi) che custodisce tutte le società del gruppo riconducibile a Berlusconi. Sotto il controllo della finanziaria ci sono infatti il 50% di Mfe o MediaforEurope (l'ex Mediaset), il 53% di Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum (che vale da sola 1,8 miliardi), oltre al 100% del teatro Manzoni di Milano e del Monza Calcio (costato 66 milioni di investimenti e attualmente in perdita). L'ex premier controllava attraverso diverse società il 61,21% delle azioni Fininvest. Il resto era ripartito tra i cinque figli, con quote poco superiori al 7% a testa.

La primogenita Marina è presidente di Fininvest e Mondadori, mentre Pier Silvio è ad di Mediaset. Gli altri tre figli Barbara, Eleonora e Luigi, invece, non si occupano delle aziende di famiglia. Un'ipotesi è che Berlusconi abbia previsto un'equa ripartizione delle quote tra i figli, ma su questo non vi è certezza.

Tra i beni di Silvio Berlusconi ci sono anche imbarcazioni, opere d'arte e un cospicuo patrimonio immobiliare, dal valore complessivo di 650-700 milioni. Oltre a Villa San Martino ad Arcore ci sono la settecentesca Villa Visconti di Modrone a Macherio, Villa Campari sul Lago Maggiore, dimora storica appartenuta a Cesare Correnti, patriota Risorgimentale. C'è anche Villa Gernetto, dove Berlusconi e Fascina l'anno scorso avevano celebrato la loro unione simbolica, e poi Villa Certosa a Porto Rotondo in Sardegna, dove l'ex presidente del Consiglio aveva ospitato anche il leader russoVladimir Putin.

Tra le imbarcazioni extra lusso ci sono la Principessa Vai Via, il Magnum 70 e la San Maurizio. Berlusconi possedeva anche una collezione di quadri e opere d'arte. Per il sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, amico del defunto leader si parla di ben 24mila esemplari, conservati in un hangar poco distante da Villa San Martino ad Arcore.

Cosa ha lasciato Berlusconi a Marta Fascina

Una parte del testamento dovrebbe riguardare le disposizioni per la compagna di Berlusconi, la deputata di Forza Italia Marta Fascina. Per il momento si parla soltanto di indiscrezioni, ma pare che il Cavaliere abbia lasciato alla ‘moglie' poco meno di 100 milioni, una villa, assicurandole anche il diritto di residenza a Villa San Martino, ad Arcore, dove è stata anche sepolto Silvio Berlusconi. In questo momento Fascina risiede proprio a Villa San Martino, e visti i rapporti apparentemente sereni con il resto della famiglia – al funerale Marina Berlusconi e Marta Fascina si tenevano la mano subito dopo la messa al Duomo – la parlamentare azzurra potrebbe rimanere ad abitare nella tenuta.

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