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Covid 19

Allarme alla Camera, deputato Lega positivo al virus: parlamentari chiedono il voto telematico

C’è apprensione tra i parlamentari, dopo che è circolata la notizia di un deputato della Lega risultato positivo al coronavirus. Fusacchia (+Europa) e Emanuele Fiano (Pd) hanno chiesto alla presidenza di adottare il voto telematico o l’utilizzo anche di altre aule della Camera per garantire il distanziamento. La decisione verrà presa alla Conferenza dei capigruppo di oggi.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: La notizia di un deputato della Lega positivo di coronavirus venerdì scorso in Aula a Montecitorio, ha suscitato preoccupazione tra i deputati. In apertura di seduta, Alessandro Fusacchia (+Europa) e Emanuele Fiano (Pd) hanno chiesto alla presidenza di adottare il voto telematico o l'utilizzo anche di altre aule della Camera per garantire il distanziamento. Il vicepresidente Fabio Rampelli, che guida i lavori, ha detto che "una risposta alle domande poste" arriverà dalla riunione della Conferenza dei capigruppo in programma oggi.

In un primo momento si era detto che il deputato Alberto Gusmeroli aveva ricevuto dai questori una telefonata in cui gli si chiedeva di rimanere in quarantena, perché venerdì scorso era seduto, insieme ad altri quattro colleghi della Lega, vicino ad un deputato risultato positivo al Covid. Come hanno spiegato poi gli uffici competenti della Camera il deputato della Lega, che era asintomatico, non era presente in Aula nelle sedute di giovedì e venerdì scorso, come invece è stato affermato stamattina all'inizio di seduta negli interventi di Fusacchia e Fiano. Ora Gusmeroli e altri cinque eletti della Lega sono in auto-quarantena.

L'aula ha iniziato l'esame del decreto 19, il cosiddetto decreto Covid, che traduce in norme di rango primario, una serie di misure amministrative adottate finora, e aggiorna le disposizione introdotte con il primo decreto anti-coronavirus, emanato il 23 febbraio scorso dopo l'esplosione dell'epidemia a Codogno. Inoltre in serata la Camera deve votare il Def e lo scostamento di Bilancio, che richiede la maggioranza assoluta dei sì (316 voti). In vista di questo voto la presidenza ha deciso di utilizzare anche parte delle tribune, così da permettere la presenza totale di 494 deputati (355 in aula e 139 nelle tribune), pari ad una autoriduzione del 75% dei gruppi.

La possibilità di utilizzare le tribune per allargare lo spazio d'Aula, soprattutto al momento del voto, è una misura che era stata anticipata già ieri da Francesco D'Uva, nella sua veste di deputato questore. Il tema della sicurezza verrà discusso nella Conferenza dei capigruppo di oggi, a cui parteciperanno eccezionalmente anche i questori: ordine del giorno sarà l'adozione di misure severe per i parlamentari che non rispettano le regole: "È il momento della responsabilità – ha detto il pentastellato D'Uva – E vale per tutti, non solo per i comuni cittadini".

Fusacchia ha chiesto ad inizio seduta che la presidenza assicuri la funzionalità della Camera, proprio ora che deve essere sempre più centrale, o utilizzando anche altri spazi di Montecitorio oppure adottando il voto telematico, "usando le nuove tecnologie, visto che siamo nel Ventunesimo secolo".

Per questo Fusacchia ha anche ricordato la lettera che 66 deputati hanno inviato al presidente Roberto Fico l'altro ieri con queste richieste. Fiano ha sottolineato che le richieste espresse in questa lettera erano state avanzate il 4 marzo scorso, "ma su esse era arrivato un voto di diniego da parte delle opposizioni" che hanno insistito sulla presenza fisica in Aula: "Le cose vanno raccontate per come si sono svolte" ha aggiunto Fiano, chiedendo alla presidenza di intervenire ora permettendo di utilizzare non solo le tribune ma anche altre aule di Montecitorio perché per il voto sul Def "la maggioranza si presenterà a ranghi completi". 

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