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Accordo Ue-Cina per tutelare 100 prodotti Dop: più di un quarto sono italiani

È stato raggiunto un accordo bilaterale tra Unione europea e Cina per proteggere dalle imitazioni e dalla concorrenza sleale 100 prodotti Dop e Igp. L’Italia è il Paese che conta il numero maggiore di prodotti in lista e tra questi spiccano il Parmigiano, l’Aceto Balsamico di Modena e il Prosciutto di San Daniele, oltre a tanti vini.
A cura di Francesco Di Blasi
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Un accordo storico è stato raggiunto tra Unione europea e Cina per proteggere dalle imitazioni e dalla concorrenza sleale 100 prodotti Dop e Igp. Tra i cento prodotti in lista più di un quarto è italiano: ben 26 indicazioni geografiche che verranno protette anche in Cina e tra queste spiccano il Parmigiano, l'Aceto Balsamico di Modena e il Prosciutto di San Daniele, oltre a tanti vini. Il Bel Paese è quello che conta il numero maggiore di prodotti in lista e viene superata anche la Francia che è al secondo posto con 25 prodotti. Il negoziato per l'accordo di muto riconoscimento Ue-Cina è iniziato nel 2017, ma già nel 2012 un si erano poste le prime condizioni attraverso uno "scambio" di dieci prodotti.

"I prodotti a indicazione geografica europea sono rinomati in tutto il mondo per la loro qualità e i consumatori sono disposti a pagare un prezzo più elevato perché si fidano dell'origine e dell'autenticità di questi prodotti, ricompensando in questo modo gli agricoltori", ha spiegato Phil Hogan, commissario Ue per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale. "L'accordo dimostra il nostro impegno a collaborare strettamente con i partner commerciali di tutto il mondo, come la Cina. Si tratta di una vittoria per tutti in quanto rafforza le relazioni commerciali, apportando benefici al settore agroalimentare e ai consumatori di entrambe le parti", ha poi concluso.

Il mercato cinese è guardato con sempre maggiore interesse dagli occhi di Bruxeles, che ha diffuso alcuni dati: l'export europeo agroalimentare in Cina ha raggiunto i 12,8 miliardi di euro nel periodo di dodici mesi compreso tra settembre 2018 e agosto 2019. E il dragone cinese rappresenta la seconda destinazione delle esportazioni agroalimentari nonché la seconda destinazione delle esportazioni di prodotti protetti come indicazioni geografiche (di cui costituiscono il 9 % del valore) che comprendono vini, prodotti agroalimentari e alcune bevande alcoliche. "Il mercato cinese – fanno sapere dall'Unione europea – con una classe media in aumento che apprezza i prodotti europei autentici, iconici e di alta qualità, ha un potenziale di crescita elevato per le bevande e i prodotti alimentari europei e vanta inoltre un proprio sistema di indicazioni geografiche consolidato, con specialità che grazie a questo accordo i consumatori europei potranno ora esplorare ulteriormente".

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha partecipato alla seconda edizione della China International Import Expo, pochi giorni fa aveva detto: "L'Italia ha come obiettivo quello di essere ponte tra Occidente e Oriente e guardiamo alla Cina come un Paese che deve essere sempre più partner dell'Italia, per lo sviluppo. L'adesione alla via della seta ha segnato un rafforzamento delle nostre relazioni e andiamo verso il 2020, quando celebreremo il 50esimo anniversario delle nostre relazioni".

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