A chi conviene il riscatto della laurea per andare prima in pensione, quanto costa e come funziona

Chi ha frequentato l'università senza lavorare si ritrova con un ‘buco' nei contributi versati. E questo buco può significare che la pensione è più lontana di alcuni anni, oppure che l'importo dell'assegno mensile intascato dopo l'addio al lavoro sarà più basso. C'è un modo per riempire quel buco, anticipando la pensione o aumentando l'assegno: è il riscatto laurea che si può richiedere all'Inps. Ma visto che il costo è elevato è importante sapere come funziona, per valutare se è un scelta che conviene oppure no.
Il riscatto della laurea può essere ordinario oppure agevolato, e questo cambia il modo in cui viene calcolata la somma da pagare. Riguarda tutti coloro che hanno ottenuto un titolo universitario, ma non include gli anni fuori corso, e sono esclusi anche gli eventuali periodi in cui lo studente ha versato dei contributi durante l'università. La domanda si può presentare direttamente all'Inps, e il pagamento si può dividere in fino a 120 rate, ma il riscatto può essere più o meno conveniente – ai fini della pensione – in base all'età e al reddito di chi vuole richiederlo.
Chi può ottenere il riscatto della laurea e per quali titoli
Possono ottenere il riscatto della laurea Inps tutti coloro che hanno conseguito un titolo universitario: una laurea di vecchio ordinamento, una laurea triennale o magistrale, un diploma universitario. O ancora, un dottorato o un diploma di specializzazione, purché il corso sia durato almeno due anni.
Infine, naturalmente valgono anche i diplomi Its Academy e i diplomi Afam (Alta formazione artistica e musicale). L'unica eccezione per quanto riguarda le lauree ottenute sono i titoli ottenuti con Erasmus o studio all'estero, che devono essere riconosciuti dal ministero dell'Università: se no, niente riscatto.
Bisogna ricordare che gli anni fuori corso non vengono considerati nel riscatto. Questo significa che per esempio chi ci ha messo quattro o cinque anni a conseguire una laurea triennale potrà ‘riprendersene' al massimo tre ai fini della pensione. Lo stesso vale per i periodi di studio nei quali risultano già dei contributi versati. Per accedere al riscatto è obbligatorio avere almeno un contributo versato, in assoluto. Chi è attualmente disoccupato può fare domanda per il riscatto anche se non ha mai lavorato, ma non deve essere iscritto a nessuna cassa previdenziale.
Quanto costa il riscatto della laurea tra ordinario e agevolato: le simulazioni Inps
In generale, ci sono due tipi diversi di riscatto. Il primo è quello ordinario, che si calcola sul reddito di chi fa domanda. Il secondo invece è quello agevolato: l'importo è forfettario, si calcola sul reddito minimo di artigiani e commercianti calcolato dall'Inps. Quando si sceglie un metodo e si inizia a pagare non lo si può più cambiare.
Il prezzo da pagare per riscattare la laurea può cambiare in base a molti fattori, e dipende anche da quando si è iniziato a lavorare. Per chi rientra nel sistema retributivo, quindi ha versato dei contributi prima del 1996, il calcolo con il riscatto ordinario è piuttosto complesso e può portare a somme decisamente alte.
Per chi invece ha iniziato a versare contributi dopo il 1996, e rientra quindi nel sistema contributivo, il calcolo è più semplice: si prende la retribuzione lorda incassata nell'anno precedente alla domanda, e per ogni anno di laurea da riscattare la somma da pagare è pari al 33% di quel reddito, ovvero un terzo (si calcola l'aliquota contributiva, che per i dipendenti è appunto del 33%). Un esempio: chi ha incassato 27mila euro lordi nell'ultimo anno dovrà versare 9mila euro – il 33% di 27mila – per ogni anno di laurea che vuole riscattare.
Per il riscatto agevolato, la somma dipende dal reddito minimo di artigiani e commercianti, che quest'anno ad esempio è fissato a 18.555 euro. Quindi per ogni anno di laurea da riscattare si paga il 33% di questa somma, ovvero 6.123,15 euro.
Per farsi un'idea più precisa della somma che si dovrà pagare, l'Inps mette a disposizione un simulatore online. Qui vanno inseriti alcuni dati base – età, genere, anni di studio, reddito – e l'Istituto restituisce delle cifre indicative. Si può sapere sia a quanto potrebbe ammontare la rata mensile da versare, sia che effetti avrebbe sulla pensione.
A chi conviene davvero riscattare la laurea
La domanda da farsi è se il riscatto della laurea convenga o meno, nella propria situazione. Certo, per chi ne ha la possibilità riscattare tre anni di studi può significare lasciare il lavoro tre anni prima, se si utilizza la pensione anticipata. Ma dal punto di vista economico non è detto che valga la pena di spendere migliaia o decine di migliaia di euro per farlo.
In linea di massima, è più avvantaggiato chi riesce a riscattare il periodo della laurea da giovane, perché i costi sono più bassi. Chi inizia a lavorare presto, e magari versa i primi contributi già attorno ai 24 anni, può ottenere un effetto decisamente positivo. Un calcolo del Corriere della sera stima invece che, per chi versa contributi solo dai 30 anni in poi, il riscatto non convenga.
Poi c'è la questione del reddito (più è basso, più il riscatto agevolato può essere conveniente, a patto che ce lo si possa permettere) e del sistema pensionistico di cui si fa parte, retributivo o contributivo. In più, una volta fatti tutti i calcoli, è anche una questione di scelta personale: c'è chi è disposto a sacrifici economici pur di anticipare la pensione, e chi invece preferisce non farlo.
I vantaggi fiscali del riscatto
In entrambi i casi ci sono dei benefici fiscali per chi ottiene il riscatto, ma sono di entità diverse. Con il riscatto ordinario, la somma pagata può essere dedotta dal reddito: ovvero, se il reddito imponibile per la dichiarazione dei redditi è di 30mila euro, e per il riscatto della laurea si pagano 5mila euro, il reddito dichiarato scende a 25mila euro. Con il riscatto agevolato invece la somma può essere direttamente detratta: se normalmente si devono versare 4mila euro di Irpef, ma si pagano 5mila euro per il riscatto, l'Irpef da versare va a zero e si ha diritto a mille euro di rimborso fiscale.
Come fare domanda all'Inps
Chi vuole ottenere il riscatto della laurea può fare domanda direttamente sul sito dell'Inps, alla pagina dedicata, o rivolgersi a un patronato. Servono poco meno di tre mesi (85 giorni) per avere un riscontro.
In tutti i casi, la somma che si deve pagare può essere divisa in fino a 12o rate mensili (dieci anni). Non si applicano interessi aggiuntivi.