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Pensioni, migliaia di domande per la quota 100 in pochi giorni: è boom al Sud

Le domande presentate per andare in pensione con quota 100, fino a questo momento, riguardano soprattutto il Sud. Il boom di domande, inaspettato in queste dimensioni anche dal governo, è stato registrato in particolare in Sicilia, Lazio, Campania e Lombardia. In proporzione il numero di domande nelle regioni del Sud è stato superiore rispetto a quelle di Nord e Centro.
A cura di Stefano Rizzuti
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Quasi 16mila domande in pochissimi giorni. La quota 100 in tema di pensioni sta ricevendo sicuramente più richieste del previsto, con tantissime domande presentate da parte dei cittadini nei primi giorni. Gli ultimi dati aggiornati sono quelli riportati dal Messaggero. Che spiega anche come questo boom possa mettere a rischio, almeno per qualcuno, la misura. Perché alla fine il numero di domande potrebbe essere maggiore rispetto a quello preventivato dal governo. L’altro dato evidenziato dal Messaggero riguarda la distribuzione territoriale delle domande: moltissime nelle grandi città, in primis Roma. Ma tantissime anche al Sud, dove la misura sembra essere maggiormente richiesta.

La domanda per quota 100 può essere presentata dallo scorso 29 gennaio. Il Messaggero aggrega i dati del Centro e del Sud notando come abbiano ampiamente superato il Nord per il totale di pratiche inoltrate. A livello regionale, sottolinea il giornale romano, Sicilia, Lazio e Campania superano la Lombardia nonostante sia più popolosa e sia anche un territorio in cui storicamente vengono erogati più assegni di anzianità e i lavoratori hanno una vita contributiva più regolare.

Per quanto riguarda il dato nazionale, circa 6.500 domande sono state presentate da dipendenti privati, poco più di 5mila da lavoratori del settore pubblico. Molte anche le domande di commercianti, poco più di 1.200, degli artigiani (circa mille) e quelle proveniente dai fondi speciali. Secondo l’Inps questo boom è dovuto soprattutto ai lavoratori bloccati negli scorsi anni a causa delle regole della legge Fornero. Che sarebbero più di 250mila in totale. Il timore dell’esecutivo, inoltre, è che una debole crescita porti a maggiori crisi industriali e conseguentemente più domande di pensionamento anticipato perché le aziende potrebbero decidere di ridurre la loro pianta organica sfruttando anche la quota 100.

La divisione regionale

Operando una nuova divisione, sui dati forniti ufficialmente dall’Inps l’1 febbraio (quindi leggermente meno aggiornati), possiamo distinguere sulla base delle 3 diverse aree geografiche del paese che presentano caratteristiche significative per le richieste presentate. Dal Sud proviene la maggioranza relativa delle domande: quasi 6mila su un dato, allora, di poco inferiore alle 14mila domande. Parliamo quasi del 43%. Contro un 31% del Centro e un 26% del Nord, con poco più o poco meno, rispettivamente, di 4mila domande presentate.

Partendo dal Sud, le regioni con più richieste sono la Sicilia (oltre 1.800), la Campania (circa 1.500, di cui 700 nella sola città di Napoli) e la Puglia (1.100). Al Centro, invece, la parte da leone la fa il Lazio, con circa 1.700 domande, di cui ben 1.200 a Roma (città nettamente più popolosa d'Italia, va sottolineato). Segue, molto staccata, la Toscana con circa 800 domande. Al Nord, invece, solo la Lombardia fa registrare un dato alto, ma comunque inferiore a quello di regioni meno popolose del Sud e del Centro. Milano fa registrare circa 500 domande, tutta la Regione poco meno di 1.400. Arrivano appena a metà di questa cifra le domande presentate in Veneto e Piemonte.

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