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Pena di morte in Usa: boia torna in azione dopo l’esecuzione choc in Oklahoma

A poche settimane dall’esecuzione choc in Oklahoma, dove Clayton Lockett è morto tra atroci sofferenze per un’iniezione letale sbagliata, il boia è tornato in azione in America: eseguita una prima condanna a morte in Georgia e una seconda nel Missouri.
A cura di Susanna Picone
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Sono passate circa sette settimane dall’episodio accaduto in Oklahoma, dove un uomo è morto tra atroci sofferenze per un’iniezione letale sbagliata. Era il 29 aprile del 2014 e il detenuto condannato alla pena di morte si chiamava Clayton Lockett. La sua condanna aveva scatenato molte polemiche che hanno convinto le autorità a sospendere le esecuzioni. Sospensione che è andata avanti fino ad oggi, quando il boia è tornato in azione in America. La prima condanna a morte negli Stati Uniti a sette settimane dal caso dell’Oklahoma si è registrata infatti in Georgia: Marcus Wellons, 58 anni, condannato per aver violentato e ucciso una ragazza di 15 anni nei sobborghi di Atlanta nel 1989, è stato dichiarato morto per iniezione letale alle 23.56 di ieri ora locale, quando in Italia erano le 5.56. L’esecuzione è avvenuta a Jackson, nel sudest della Georgia. Secondo il penitenziario di Jackson, l'esecuzione di Wellons è iniziata alle 22:41, dunque più di un'ora prima della dichiarazione del decesso, ma non è stato registrato nessun incidente. La Corte suprema aveva dato poco prima il suo via libera all'esecuzione, rigettando gli ultimi due ricorsi alla condanna. Il boia è tornato in azione anche nel Missouri, dove un’ora dopo l’esecuzione della Georgia ha trovato la morte John Winfield: l’uomo, 43 anni e considerato un detenuto modello, è stato giustiziato nel carcere di Bonne Terre con un’iniezione letale. Winfield aveva sparato contro l’ex compagna per gelosia e poi aveva ferito mortalmente la sorella e un’amica.

L’esecuzione choc di Clayton Lockett in Oklahoma

Lo scorso aprile Clayton Lockett è morto tra terribili sofferenze nel penitenziario di McAlester in Oklahoma dopo essere stato condannato per omicidio. La sua era la prima di due esecuzioni in programma nello stesso giorno e ciò che è accaduto ha spinto le autorità a sospendere la seconda esecuzione. Il suo caso ha riaperto il dibattito sulla pena di morte: il detenuto è infatti morto dopo atroci sofferenze a causa della rottura della vena in cui gli stavano iniettando il mix letale di veleni. I testimoni hanno raccontato di aver assistito a una scena raccapricciante: iniettato l'anestetico, il prigioniero era stato dichiarato dai medici presenti oramai privo di sensi. Ma quando è iniziata la somministrazione del primo dei farmaci letali il corpo dell'uomo ha cominciato a muoversi e lui ha cominciato a lamentarsi sempre più forte. Gli addetti del carcere hanno abbassato la tenda davanti al vetro dietro al quale c'erano i testimoni che hanno solo potuto ascoltare l'urlo violento con cui l'uomo ha esalato l'ultimo respiro, ucciso da un attacco cardiaco.

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