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Nuovi sbarchi a Lampedusa, Maroni insoddisfatto della decisione Ue sul reato di clandestinità

Stanotte circa 200 migranti sono approdati sulle coste lampedusane: la situazione di emergenza stenta a rientrare mentre il Ministro Maroni si è detto insoddisfatto per la sentenza della Corte di Giustizia europea sul reato di clandestinità.
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Erano circa 10 giorni che sull'isola di Lampedusa non si registravano nuovi arrivi: dopo il maxi sbarco di circa 700 immigrati, la situazione nella piccola isola siciliana sembrava avviarsi verso la stabilizzazione, ma così non è stato.  La notte scorsa circa 178 migranti sono arrivati nella più grande delle isole Pelagie: hanno attraversato il braccio di mare tra l'Africa e la Sicilia a bordo di un barcone proveniente dalla Libia e i migranti hanno  in maggioranza nazionalità eritrea, somala e sudanese. Un altro sbarco di 77 migranti, di nazionalità tunisina, era avvenuto lo scorso pomeriggio.

L'emergenza immigrazione continua ad allarmare la Sicilia mentre ieri l'UE ha bocciato il reato di clandestinità introdotto dall'Italia all'interno del pacchetto sicurezza  varato nel 2009.  La motivazione della Corte di Giustizia Europea risiede nella convinzione che introdurre tale reato sia in contrasto con quanto previsto dalla direttiva comunitaria sull'immigrazione ovverosia "instaurare una politica efficace di allontanamento e di rimpatrio nel rispetto dei diritti fondamentali": diritti che in questo modo non sarebbero garantiti.

Controverse le reazioni del mondo politico: l'opposizione si è detta  soddisfatta del verdetto della Corte mentre non sono mancate le critiche alla decisione a parte del Ministro dell'Interno Maroni. Secondo il ministro leghista, il verdetto, rispecchia tout court la lontananza delle istituzioni comunitarie dall'Italia, dalla situazione di allarme che l'attanaglia e per la quale l'Europa si sarebbe prodigata ben poco. Questo il commento sulla sentenza che  il Ministro ha rilasciato a La Repubblica: "Ci sono altri Paesi europei che prevedono il reato di clandestinità e non sono stati censurati. L'eliminazione del reato, accoppiata alla direttiva europea sui rimpatri, rischia di fatto di rendere impossibili le espulsioni, trasformandole solo in intimazione ad abbandonare il territorio nazionale entro sette giorni. Questo rende assolutamente inefficaci le politiche di contrasto all'immigrazione clandestina".

Il Ministro avrebbe continuato rendendo noto che nei prossimi giorni valuterà gli effetti della disposizione comunitaria e porrà in essere azioni per limitarne gli effetti negativi per il Paese. Chissà che non si tratti dell'ennesima  presa di posizione debole, pronta a  sgretolarsi nel faccia a faccia con il "nemico", come successo già durante l'incontro con il Ministro francese Gueant.

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