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Nuova forte scossa di terremoto nel Centro Italia: magnitudo 4.6, danni e paura

Un nuovo violento terremoto ha svegliato le popolazioni già colpite dai sismi del 2016: l’epicentro a Muccia, in provincia di Macerata.
A cura di Davide Falcioni
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Una violenta scossa di terremoto, di magnitudo 4.6, è tornata a svegliare ancora una volta le popolazioni del centro Italia, le stesse colpite dai sismi dell'agosto e ottobre 2016 e gennaio 2017. La terra ha tremato alle 5 e 11. La scossa ha avuto epicentro a Muccia, in provincia di Macerata, la stessa città in cui si erano verificati altri terremoti di magnitudo inferiore la scorsa settimana, ed è stata avvertita distintamente dalla popolazione che, ancora una volta, è stata svegliata nel cuore della notte. La scossa è stata avvertita in una vasta porzione dei territori di Marche, Umbria e Abruzzo entro un'area che va da Ancona a L'Aquila. Fortunatamente no risultano feriti ma tra le persone c'è molta apprensione anche per il susseguirsi di altre scosse dopo quella principale.

La popolazione stremata: "Siamo psicologicamente devastati dalle continue scosse di terremoto"

Tra Muccia, epicentro del terremoto, e altri centri della zona la scossa ha danneggiato gli arredi di alcune Sae, le soluzioni abitative d'emergenza. La foto in basso si riferisce al comune di Pievetorina, in provincia di Macerata, ed è stata per l'appunto scattata all'interno di una "casetta". "Chiamatele aftershock, ma queste sono scosse molto forti e le persone sono ormai stremate e psicologicamente a terra", ha commentato a caldo Francesco Pastorella, terremotato di Pievetorina. "Stiamo controllando sia le casette che le case rimaste agibili . E' uno stillicidio contino che ci sta snervando e che non si ferma: le scosse si ripetono da svariati giorni, anche con un'escalation nell'intensità", ha commentato il sindaco di Muccia, Mario Baroni. La scossa più forte "ha fatto crollare il piccolo campanile della Chiesa del ´600 Santa Maria di Varano", ha riferito lo stesso sindaco. La scossa "principale" delle 5 e 11 infatti è stata seguita da altre di potenza più lieve, ma comunque intense tra cui tre di magnitudo 3.5.

Anche il primo cittadino di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, afferma che "la popolazione è molto provata" e che ci sarebbero "ulteriori danni rispetto a quelli già avuti" in passato sulle case anche se i sopralluoghi per verificare la tenuta statica degli edifici son ancora in corso. "Oggi chiudiamo le scuole. Abbiamo dei danni e stiamo verificando anche le Soluzioni abitative in emergenza" ha spiegato Gentilucci. Verifiche e rilievi sugli edifici sono in corso anche in altri centri della zona come a Camerino dove sono stati bloccati tutti gli accessi alla zona rossa. Sempre per controlli, anche  Trenitalia ha deciso a scopo precauzionale di sospendere  la circolazione lungo la linea ferroviaria Civitanova Marche-Macerata per effettuare i rilievi sulla tenuta della strada ferrata.

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Secondo gli esperti la scossa è ancora legata alla sequenza del terremoto 24 agosto 2016. Il fenomeno rientra "nel margine settentrionale della sequenza che si è attivata il 24 agosto 2016" ha spiegato infatti il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni.  "È normale che una sequenza che ha mobilitato un volume così grande duri a lungo. Per una sequenza che ha mobilizzato un volume più piccolo, come quella legata al terremoto de L’Aquila del 2009, sono stati necessari tre anni per tornare a un’attività con valori confrontabili a quelli precedenti all’evento. È quindi possibile che la sequenza che si è attivata nell’agosto 2016 duri ancora non meno di un anno" ha proseguito l'esperto

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