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“Nell’azienda della famiglia di Di Maio lavoro nero”, la denuncia di un ex dipendente

Il racconto di un ex dipendente della ditta edile della famiglia Di Maio a Le Iene: “Lui dice che viene da una famiglia onesta, tutta questa onestà sulla mia pelle non l’ho notata”. Il Vicepremier ha assicurato di non saperne nulla: “All’epoca non ero socio, non mi risulta ma se è così fatto grave”
A cura di Antonio Palma
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"Nell’azienda edile della famiglia del vice premier Luigi Di Maio si lavorava in nero", è la pesante denuncia avanzata da un ex lavoratore della società portata avanti da  trenta anni  dal padre del ministro del Lavoro e concittadino dello stesso leader del M5s, Salvatore Pizzo, la cui storia è stata ricostruita dalla trasmissione tv de Le Iene in un servizio di Filippo Roma in onda stasera. L'uomo ha raccontato di aver lavorato in nero nella ditta Di Maio per ben due anni, tra il 2009 e il 2010, e che a pagarlo era sempre Antonio Di Maio. Non solo, l'ex dipendente, che ora è senza lavoro e si arrangia con lavoretti occasionali, ha raccontano anche di un suo infortunio sul lavoro che il padre del vicepremier avrebbe tenuto segreto consigliandogli di non denunciare l'accaduto per non incorrere in sanzioni. "Di Maio ribadisce in campagna elettorale che viene da una famiglia onesta. Lo venisse a dire in faccia me che tutta questa onestà sulla mia pelle non l’ho notata" ha dichiarato l'uomo ai microfoni de Le Iene, confermando che i fatti risalgono a quando l'attuale vicepremier non era nell'azienda.

La trasmissione Mediaset ha anche richiesto un commento allo stesso Luigi Di Maio, ora proprietario del 50% di quella ditta in cui ha lavorato anche come operaio, che ha assicurato di non saperne nulla. "Io non gestisco direttamente l'azienda. E tra il 2009 e il 2010 non ero socio. A me questa cosa non risulta ma il fatto è grave, verificherò", ha spiegato il Vicepremier, negando ogni personale coinvolgimento e raccontando del difficile rapporto con il padre in quel periodo.  "Io e mio padre per anni non ci siamo neanche parlati. Non c'è stato un bel rapporto per anni, adesso è migliorato un po'. Non sapevo di lavoratori in nero. A me non risulta ma il fatto è grave" ha aggiunto infatti Di Maio, proseguendo: "Non mi ricordo di questo operaio ma ce ne sono stati tanti. A quell'epoca avevo 24-25 anni, io nell'azienda di famiglia ho aiutato mio padre come operaio ma non gestivo le cose di famiglia".

"Devo verificare questa cosa, verifichiamo tutto assolutamente. Se è andata cosi mi dispiace per quella persona. Sono sempre andato avanti nella convinzione che nella mia famiglia si rispettassero le regole, se è successo qualcosa sul luogo di lavoro con mio padre questa persona ha il dovere di dirlo, non solo a voi ma lo faccia presente a tutte le autorità. Gli chiederò spiegazioni e vi farò sapere", ha assicurato il vicepremier,  garantendo di volerlo farlo in tempi brevi.

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