Picchia lo zio e lo arrestano: esce dopo 12 ore e prende a pugni anche la madre, di nuovo in manette
Un 28enne di Vico Equense, in provincia di Napoli, è "riuscito" a farsi arrestare due volte in 12 ore, prima per aver picchiato lo zio e poi, dopo il primo rilascio, la madre. Alla fine, l'uomo è stato arrestato e portato in carcere a Poggioreale prima di dover rispondere dei vari reati di cui è accusato, tra cui rapina e lesioni personali. Una vicenda surreale quella accaduta nella cittadina della penisola sorrentina, famosa anche per aver dato i natali allo chef Antonio Cannavacciuolo.
L'aggressione allo zio e il primo arresto
Tutto è iniziato nella giornata di ieri, quando il 28enne, noto per problemi di tossicodipendenza, ha aggredito lo zio per avere dei soldi: e per farlo non ha esitato ad entrare in casa dell'uomo con violenza. Dopo averlo riempito di botte, l'uomo è riuscito a chiamare il 112: i carabinieri sono arrivati che il giovane aveva già ripreso a malmenare brutalmente lo zio. Arrestato per lesioni e violazione di domicilio, il 28enne è stato processato per direttissima e rilasciato con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Per lo zio, ferite ritenute guaribili in sei giorni.
La seconda aggressione stavolta alla madre
Ma poco dopo essere tornato a casa, il 28enne si è diretto verso casa della madre, anche qua per chiedere soldi: la povera donna è stata presa a pugni, con il 28enne che le ha anche preso il cellulare di mano e glielo ha spaccato, forse per evitare chiamasse i soccorsi. La donna, nonostante le botte, è riuscita a scappare, inseguita dal figlio che ormai aveva perso ogni controllo: tanto da non accorgersi che la donna stava scappando verso la caserma dei carabinieri, dove i militari dell'Arma se la sono ritrovata davanti in lacrime e sanguinante, inseguita ancora dal 28enne, che è stato così arrestato di nuovo, a dodici ore di distanza. Stavolta per lui niente rimessa in libertà: deve rispondere di rapina e lesioni personali, e si trova ora nel carcere di Poggioreale, in attesa di giudizio.