Napoli, festa con torta di Mussolini nella sede della Municipalità IV a Gianturco

Una torta di compleanno con il volto del dittatore fascista Benito Mussolini come regalo per una festa di pensionamento di un dipendente all'interno della sede della Quarta Municipalità di Napoli. Bufera nel capoluogo partenopeo dopo che le immagini sono state diffuse in rete, con poche possibilità di fraintendimenti: il volto di Benito Mussolini, dittatore fascista per quasi vent'anni ad inizio secolo scorso, in primo piano sulla torta con tanto di dedica per il festeggiato. Il tutto, pochi giorni dopo la giornata della memoria, dedicata proprio alle vittime dell'Olocausto causato dal nazifascismo.
Un'immagine che arriva a pochi giorni dalla giornata della Memoria e per di più all'interno di una sede municipale. Rabbia da parte del Presidente della Municipalità IV di Napoli, Giampiero Perrella: "Inaccettabile e deplorevole quanto accaduto nella sede municipale di Gianturco", ha spiegato Perrella, "dove qualcuno ha pensato bene di violare la sacralità dell'istituzione democratica celebrando una festa di pensionamento con una torta che richiama Benito Mussolini. Sia io in qualità di Presidente che la mia Giunta, prendiamo le distanze e condanniamo un gesto oltraggioso e anticostituzionale". Perrella ha quindi aggiunto che: "Siamo ancora più rammaricati che il tutto sia accaduto a pochi passi da alcuni luoghi simbolo per il quartiere e per la città della Resistenza al Nazifascismo e a pochi giorni dalla Giornata della Memoria che vede questa Amministrazione municipale da sempre impegnata in prima linea per onorare le Vittime innocenti della Shoah di cui il regime mussoliniano si è reso complice e colpevole", ha concluso quindi Perrella.
Sulla vicenda è intervenuto il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto): "La vicenda accaduta nella IV Municipalità – ha detto – della torta con il volto di Benito Mussolini per festeggiare il pensionamento di un dipendente con una festa a sorpresa organizzata da un consigliere è un fatto gravissimo e indegno. Inneggiare al fascismo è un crimine che va perseguito penalmente dalla magistratura".