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Cos’è “o’ sicchio d’a munnezza”, il piatto napoletano citato da Cannavacciuolo a Masterchef

Nell’episodio del cooking show andato in onda ieri, lo chef di Vico Equense ha citato questo piatto della tradizione gastronomica partenopea. Si tratta di un piatto di recupero, ma come si cucina?
A cura di Valerio Papadia
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Lo chef Antonino Cannavacciuolo
Lo chef Antonino Cannavacciuolo

Sono andati in onda nella serata di ieri, giovedì 2 febbraio, gli episodi 15 e 16 della dodicesima edizione di Masterchef Italia. Nel primo dei due episodi, gli aspirati chef di questa stagione hanno dovuto cimentarsi con una mistery box semplice quanto insidiosa: elaborare un piatto semplice, vegetariano, attingendo dai piatti poveri della tradizione. Per spiegare la prova ai concorrenti, i tre chef giudici del programma – Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli – hanno presentato dei piatti di recupero. È stato Cannavacciuolo a parlare dunque de "o' sicchio d'a munnezza" (in napoletano il bidone dei rifiuti), piatto povero della tradizione gastronomica partenopea.

Quali sono gli ingredienti de "o' sicchio d'a munnezza" e come si prepara

Ma di cosa si tratta? È, come detto, un piatto di recupero, preparato con gli avanzi delle festività natalizie, soprattutto frutta secca. A dispetto del nome, che non solletica proprio l'appetito, si tratta di un piatto ricco di ingredienti, particolarità data proprio dall'intento della pietanza, ovvero quello di evitare gli sprechi. Gli ingredienti sono dunque semplici: noci, nocciole, uva passa, olive nere, capperi e pomodori. Il formato di pasta? Spaghetti, rigorosamente.

Come il piatto, anche la preparazione è semplice. Mentre in una pentola l'acqua per la pasta arriva a bollore, in un tegame si ripongono l'aglio, la frutta secca e i capperi, facendoli rosolare per qualche minuto. Successivamente, si aggiungono i pomodorini tagliati e un pizzico di sale, lasciando cuocere per circa 5 minuti. In ultima battuta si aggiungono le olive snocciolate, origano e prezzemolo. Quando la pasta è al dente, si scola e la si mette in una padella, aggiungendo il sugo e facendo amalgamare il tutto: a quel punto, "o' sicchio d'a munnezza è pronto per essere servito".

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