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In Campania record di animali nei canili. Ma anche di cuccioli in adozione

In Campania tantissimi animali portati nei canili ma ce ne sono anche tanti altri che vengono adottati. L’Enpa: “Prendere un cane o un gatto oggi per riportarlo dopo un anno o meno è solo un atto sconsiderato”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Oltre 10mila cani tra randagi ed abbandonati nei rifugi nella Campania. Ma anche altri 8mila che invece hanno lasciato i rifugi trovando una famiglia che si occupi di loro. Sono i dati del Ministero della Salute che Fanpage.it ha potuto consultare e relativi all'ultimo anno. Il dato è impietoso, soprattutto su scala nazionale dove si registra l'ingresso di ben 72.115 cani nei canili sanitari ed altri 29.194 nei canili rifugio, contro un numero "in uscita" di 33.981 cani adottati invece durante tutto il 2021 appena trascorso.

Campania seconda in Italia per adozioni

La Campania è la seconda regione per numero di cani entrati nei rifugi: 8.702 in quelli sanitari, altri 3.200 in quelli rifugio, per un totale di 11.902 cani accolti in dodici mesi, secondi solo al Lazio. Ma è anche la seconda regione per adozioni: 5.526 in un anno, secondi solo alla Puglia e con una "differenza" tra nuovi ingressi ed adozioni in favore dei primi di oltre 6mila unità. A questo dato si aggiunge anche la sterilizzazione dei gatti randagi: 10.146 felini, anche qui secondi solo alla Lombardia.
I dati comunicati da Regioni e Province autonome al Ministero della Salute certifica insomma un problema serio e reale come quello del randagismo, che si fa fatica a combattere anche perché molti di questi casi risultano abbandonati e senza microchip. Di fatto, "immessi" nella rete del randagismo dai loro stessi umani.

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Rocchi (Enpa): "Recuperati 21 cani abbandonati ogni giorno"

"Una realtà che purtroppo conosciamo bene, l'Enpa nel 2021 ha recuperato ogni giorno 21 cani abbandonati", ha spiegato Carla Rocchi, Presidente nazionale Enpa:

Tantissime le cessioni, nuova frontiera dell’abbandono, frutto spesso di adozioni frettolose e della mancanza di consapevolezza di che tipo di impegno comporti l’accogliere un animale, anche in termini economici. Certo la pandemia e la crisi economica che ha portato con sé non ha aiutato ma non deve comunque essere una giustificazione.

Gli animali sono esseri senzienti e quando li accogliamo nelle nostre famiglie dobbiamo farlo con amore sì, ma anche con consapevolezza.

Prendere un cane o un gatto oggi per riportarlo dopo un anno o meno è solo un atto sconsiderato. Venite nei nostri rifugi. Chi adotta nei rifugi fa un percorso assistito che aiuta a rendersi conto della strada che c’è da fare e dell’impegno che sta per prendere.

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