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Morte Alessandra Appiano, quell’ultimo post sulla fragilità: “Basta essere una wonder woman”

Circa un mese fa su Facebook Alessandra Appiano aveva scritto un post che si chiudeva “Un abbraccio a tutti gli esseri umani che si sentono fragili in questo periodo…”. Oggi, dopo la morte della scrittrice e conduttrice televisiva, che secondo gli inquirenti si sarebbe tolta la vita, quel post assume tutt’altro valore.
A cura di Redazione Cultura
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Un volto solare e i modi gentili. Questo era per molti Alessandra Appiano. Ma soprattutto era stata una donna che si era spesa dalla parte delle donne, cercando di curarne le fragilità attraverso le parole. Quella stessa fragilità che, probabilmente, sta portando in queste ore gli inquirenti a parlare di "suicidio” relativamente alla morte della scrittrice e conduttrice televisiva scomparsa ieri nella sua casa di Milano a 58 anni. Premio Bancarella agli esordi della sua carriera con "Amiche di salvataggio", scrittrice che della femminilità si era fatta promotrice anche con il lavoro mediatico, la sua morte improvvisa ha lasciato sconvolti molti dei suoi amici e colleghi che da tempo collaboravano con lei, dal mondo letterario a quello televisivo. Moltissimi i messaggi sui social, che hanno accolto gli ultimi saluti alla scrittrice.

Quegli stessi social a cui appena un mese fa Alessandra Appiano aveva affidato la sua voce di donna forte, ma stanca, una sorta di rinuncia alla dimensione da wonder woman come lei esplicitamente aveva dichiarato. Apparentemente un messaggio come tanti, un ritardo del treno, la mancata partecipazione a un evento, tra le cui pieghe è però possibile leggere oggi, dopo il "gesto volontario" di Alessandra, qualcosa di diverso, che forse niente ha a che vedere con la sua morte, ma che inevitabilmente oggi ci parla come probabilmente non aveva fatto allora.

Lo sapevo: mai anticipare nulla. Soprattutto riguardo una cosa a cui tieni. Domani non potrò parlare de "Il bicchiere mezzo pieno" a Storie Italiane, perchè il "simpatico" Italo mi comunica ora via sms che il treno con cui sarei dovuta partire stasera è in ritardo di 80 minuti. Arrivare a mezzanotte a Roma, affannarmi alla ricerca di un taxi, trovarmi in hotel a un orario in cui non posso più nemmeno cenare, alzarmi domattina all'alba per trucco e parrucco stravolta di stanchezza non lo riesco a fare… Per la prima volta in vita mia getto la spugna su un impegno di lavoro. Vuol dire che devo prendere atto di essere troppo stanca. E che devo prendermi cura di me, e volermi bene anche da negazione della wonder woman. Un abbraccio a tutti gli esseri umani che si sentono fragili in questo periodo…

Soprattutto quel "Un abbraccio a tutti gli esseri umani che si sentono fragili in questo periodo…", quel rimando alla fragilità personale, di donna che della forza delle donne si era fatta gentile promotrice, a rileggerlo adesso fa male. Perché fa male che Alessandra Appiano e il suo volto noto abbiano gettato "la spugna".

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