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Vaccini, la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo attacca la Regione: “La Lombardia non ce li dà”

La vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo attacca la regione Lombardia accusandola di non fornire i vaccini antinfluenzali al capoluogo lombardo: “Ora la Regione scrive addirittura al Comune di Milano di procedere con strutture private per l’approvvigionamento”, spiega Scavuzzo. Nei giorni scorsi l’Ordine di Medici di Milano aveva lanciato un allarme spiegando che le dosi acquistate dalla Regione non saranno sufficienti a coprire la platea di chi ne ha diritto gratuitamente.
A cura di Chiara Ammendola
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La vice sindaca di Milano Anna Scavuzzo
La vice sindaca di Milano Anna Scavuzzo

La vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo attacca la regione Lombardia accusandola di non dare i vaccini necessari alla città: "Ci hanno detto di procedere con strutture private per l'approvvigionamento", le parole di Scavuzzo in una nota diffusa questa mattina.

La Lombardia non ha abbastanza dosi di vaccino

Anna Scavuzzo, vicesindaca e assessore alla Sicurezza del comune di Milano ha parlato di un "voltafaccia di Regione Lombardia" in merito alla questione vaccini antinfluenzali: di fatto la Lombardia ha ammesso di non poter affrontare una vaccinazione massiccia della popolazione perché non ha abbastanza dosi di vaccino. "Questo dopo settimane di incontri, approfondimenti, bozze di accordi e richieste di disponibilità che hanno visto il comune di Milano attivamente e fattivamente coinvolto nel proporre la vaccinazione anti influenzale al più alto numero possibile di milanesi, coinvolgendo anche tutti i propri lavoratori e lavoratrici – ha continuato Scavuzzo – ora la Regione scrive addirittura al Comune di Milano di procedere con strutture private per l'approvvigionamento".

Non mi sono mai vergognata di essere lombarda, non voglio iniziare ora

"Non mi sono mai vergognata tanto della insipienza, della ignavia, della mancanza di senso di responsabilità nei confronti di noi cittadini e delle Istituzioni – ha proseguito la vice sindaco – qui si è passato il segno e sulla salute dei cittadini non ci si prende in giro con annunci che tentano di coprire la verità. Non mi sono mai vergognata di essere lombarda, non voglio iniziare ora". Infine la vice sindaco si è rivolta all'assessore al Welfare della Regione, Giulio Gallera, "non ci dia percentuali. Perdoni la franchezza, ci dia numeri assoluti e non le sue interpretazioni: quante persone siete tenuti a vaccinare perché anziane o fragili o sotto i sei anni e quanti vaccini avete? Riuscirete a far vaccinare anche i bambini sopra i 6 anni? E tutti noi, che non siamo bambini, anziani o malati?Oppure del resto della popolazione avete deciso di non preoccuparvene?".

L'ordine dei medici di Milano: Dosi non sufficienti a coprire la platea di chi ne ha diritto

L'assessore Gallera solo qualche giorno fa è intervenuto sul tema spiegando che regione Lombardia non può farsi carico del cittadino ordinario spiegando che "sul tema del libero mercato è necessario che se ne occupi il Governo in una strategia nazionale". L'obiettivo della Lombardia dunque è partire con la campagna di vaccinazione a partire dalla seconda metà di ottobre, diretta a tutte le categorie a rischio: dagli anziani ai bambini fino agli operatori sanitari. Sui numeri dei vaccini disponibili ha fatto chiarezza invece il dottor Carlo Roberto Rossi, presidente dell'Ordine dei Medici di Milano, che ha spiegato a Fanpage.it che Regione Lombardia ha ordinato 2,4 milioni di dosi di vaccinol'80 per cento in più dello scorso anno. Nonostante secondo tutti gli studi scientifici spiegano che sarebbe importante assicurare un'ampia copertura vaccinale anti-influenza, in città mancano le dosi che non saranno sufficienti a coprire la platea di chi che ne avrebbe diritto gratuitamente.

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