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Tortura la figlia di 18 mesi ustionandola con la spray: le urla della bimba riprese in un video

Una bambina di 18 mesi sarebbe stata torturata dalla madre che le avrebbe spruzzato uno spray provocandole alcune lesioni: quelle violenze e le urla della piccola sarebbero state riprese in un video dalla polizia.
A cura di Ilaria Quattrone
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Le torture sul corpo della bimba di 18 mesi, la cui mamma le avrebbe provocato ustioni con uno spray, sarebbero state riprese da alcune micro-camere nascoste dalla polizia: a rivelarlo è il quotidiano Il Corriere della Sera. La donna di 27 anni, che risiede nella provincia di Varese, è stata arrestata. In quelle immagini si vede la madre prendere una bomboletta da un calzino e la piccola che inizia a piangere. 

Dopodiché la madre spruzza lo spray per undici secondi e lo fa di nuovo per altri otto secondi: la bimba inizia così a urlare disperata. Sarebbero state queste immagini a far sì che la procuratrice aggiunta Maria Letizia Mannella e il publico ministero Pasquale Addesso chiedessero una misura di custodia cautelare: la 27enne adesso dovrà rispondere di maltrattamenti aggravati. Nella giornata di oggi, martedì 7 febbraio, la ragazza sarà interrogata.

Le lesioni guaribili in novanta giorni

Dalle indagini, svolte dagli investigatori della Squadra Mobile di Milano, è poi emerso che la donna avrebbe spruzzato un deodorante per adulti provocandole lesioni gravi giudicate guaribili in novanta giorni. Sembrerebbe che lo schema seguito, così come riportato da Il Giorno, riconduca a sintomi che riconducono alla sindrome di Munchhausen per procura: una patologia che spinge un genitore a causare un danno fisico ai figli così da far credere che sia malato e in modo da attirare l'attenzione su di sé.

Il genitore, in questo modo, ha la stima e l'affetto delle altre persone perché in questo sembra preoccuparsi della salute dei propri figli.

"Tale operato è finalizzato a determinare il rinnovarsi delle lesioni e il protrarsi del ricovero della vittima nelle strutture ospedaliere": scrive il giudice per le indagini preliminari Patrizia Nobile. Il primo ricovero risale all'autunno 2021 quando la piccola aveva solo due mesi. Da quel momento la bambina è stata ricoverata diverse volte fin quando i medici non decidono di indagare sulle cause delle bruciature.

La bimba è stata inviata in un centro clinico specialistico, ma i medici non hanno individuato alcuna patologia naturale nota. Gli specialisti dell'Istituto di medicina legale trovano poi livelli elevati di alluminio nel sangue della piccola che sarebbe presente in un deodorante usato dalla 27enne.  Da lì, l'ipotesi che fosse la madre a causarle le lesioni e quindi la decisione di segnalare tutto in Procura.

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