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Prosciolto dall’accusa di corruzione l’ex sindaco di San Giuliano Milanese

Tutti prosciolti o assolti gli imputati nell’inchiesta sulla realizzazione di un centro commerciale a San Giuliano Milanese, che era stato sequestrato per un breve periodo dalla guardia di finanza nel 2018. Prosciolto dall’accusa di corruzione anche l’ex sindaco del comune dell’hinterland Marco Toni.
A cura di Francesco Loiacono
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L'ex sindaco Marco Toni
L'ex sindaco Marco Toni

L'ex sindaco di San Giuliano Milanese, Marco Toni, è stato prosciolto dalle accuse relative all'inchiesta legata al centro commerciale della cittadina alle porte di Milano. Assieme a Toni, che era accusato di corruzione, sono stati prosciolti o assolti tutti gli altri indagati che erano coinvolti nella vicenda: l'ex vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici Cristian Stefanoni, l'ex dirigente dell'ufficio tecnico del comune Roberto Corradi e gli imprenditori Maria Nigro, Luca Mauri e Saverio Di Gioia.

L'inchiesta e le accuse nei confronti dell'ex sindaco

"Il fatto non costituisce reato", ha dichiarato ieri per l'ex sindaco il giudice per le indagini preliminari di Lodi Francesco Sirchia, mettendo probabilmente la parola fine a una vicenda che era partita nel 2013 dopo un esposto del successore di Toni sulla poltrona di sindaco. La vicenda era poi tornata alla ribalta nel febbraio del 2018, quando la guardia di finanza aveva notificato altri avvisi di garanzia all'ex primo cittadino e a parte della sua squadra e aveva sequestrato il centro commerciale di San Giuliano, poi dissequestrato dopo alcune settimane. Secondo le accuse, Toni (che era stato sindaco, prima in quota Ds e poi Pd, dal 2000 a luglio del 2009) e gli altri politici locali avrebbero concesso "attraverso omissioni ed illecite influenze" all'impresa Milpar srl di Milano il permesso di costruire il centro commerciale a San Giuliano "omettendo di far depositare le polizze fideiussorie e in un secondo momento facendole depositare false". E nel 2012, dopo la sua esperienza politica, Toni era stato assunto fino al 2015 dalla proprietà dello shopping center come direttore dello stesso centro commerciale, con uno stipendio di oltre 67mila euro annui. Un incarico nel quale gli inquirenti avevano ravvisato l'ipotesi corruttiva.

Le recenti polemiche dei sindaci sui rischi legati alla professione

Toni e altri sei imputati sono stati prosciolti in sede di udienza preliminare: l'ex assessore Stefanoni, che aveva optato per il processo con rito abbreviato, è stato assolto per insufficienza di prove e perché il fatto non sussiste. Il proscioglimento di Toni arriva pochi giorni dopo un'altra assoluzione eclatante: quella dell'ex sindaco di Lodi, Simone Uggetti, che era finito anche in carcere per l'inchiesta sulle piscine comunali che lo aveva travolto nel 2016. Il caso Uggetti e la notizia dell'avviso di garanzia ricevuto ieri dalla sindaca di Crema Stefania Bonaldi, hanno riacceso le polemiche dei primi cittadini sulle eccessive responsabilità degli amministratori locali: fare il sindaco è diventato un mestiere sempre più rischioso, dicono i primi cittadini, che chiedono la revisione del Tuel (Testo unico degli enti locali).

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