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San Giuliano Milanese, lavoratori picchiati durante un presidio fuori da un magazzino della FedEx

Un altro presidio è stato organizzato a Peschiera Borromeo, fuori dai cancelli della FedEx, da parte del sindacato Sì Cobas Milano. Ancora una volta si chiede che non vengano licenziati trecento lavoratori e che non venga chiuso l’hub di Piacenza. Ieri sera a San Giuliano Milanese invece si sono verificati degli scontri che hanno causato diversi feriti.
A cura di Ilaria Quattrone
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Continuano le proteste dei lavoratori e del sindacato Sì cobas fuori dai magazzini della FedEx. Nella serata di ieri, giovedì 27 maggio, durante un presidio davanti la TNT FedEx a San Giuliano Milanese alcuni lavoratori sono stati aggrediti da dei bodyguard che avrebbero provocato diversi feriti.Hanno infatti riportato tagli e contusioni. Sul luogo sono intervenute successivamente le forze dell'ordine. Intanto anche oggi, questa volta a Peschiera Borromeo, si è svolto un altro presidio: la richiesta è quella di evitare che venga chiuso l'hub di Piacenza e che vengano lasciati in mezzo a una strada trecento dipendenti.

Le violenze di ieri sera

In un post pubblicato su Facebook si legge come nel pieno della notte siano arrivati "dei tipi tutti palestrati. Sono una cinquantina hanno pistole taser, delle mazze in mano. Sono bodyguard assoldati dall'azienda che attaccano il presidio dei lavoratori per sgomberarli con la forza.La cosa incredibile è che sul posto sono già presenti i carabinieri. Che non intervengono. Lasciano fare, mentre scorre il sangue". Vista la violenza utilizzata alcuni lavoratori sono stati portati in ospedale. "Solo a questo punto sono arrivate 15 comionette – si legge ancora nel post -. Accerchiano i lavoratori, pretendono i documenti. Ma il presidio non molla. I lavoratori restano lì fino all'alba, ritardando le spedizioni della FedEX. Ecco, sembra una storia dell'800".

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Il presidio a Peschiera Borromeo

Nonostante gli scontri di ieri, oggi si è svolto un altro presidio a Peschiera Borromeo. Altri lavoratori si sono trovati fuori dai cancelli con bandiere per chiedere una risoluzione a un problema che ormai va avanti da mesi. Il sindaco Sì Cobas ha infatti organizzato, nell'ultimo periodo, diversi incontri e scioperi chiedendo che l'hub di Piacenza non venga chiuso e che non vengano licenziati i trecento lavoratori che rischiano il proprio posto di lavoro.

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