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Ospedale Fiera Milano, Germani (Cobas): “Perquisizioni? Avevamo visto giusto, responsabili paghino”

“Ci avevamo visto giusto, avevamo ragione a dire che qualcosa non quadrava ed era il caso di verificare”. Il sindacalista Riccardo Germani, Adl Cobas, commenta così a Fanpage.it gli ultimi sviluppi dell’inchiesta sull’ospedale covid alla Fiera di Milano, partita da un esposto del sindacato. “Di fronte all’epidemia più grave degli ultimi cento anni si è perso tempo a costruire ospedale un inutile”.
A cura di Simone Gorla
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"Le acquisizioni di documenti da parte della guardia di finanza sull'ospedale dalla Fiera di Milano? L'ho saputo proprio ora, stavo cucinando. Vuol dire che forse ci avevamo visto giusto, avevamo ragione a dire che qualcosa non quadrava ed era il caso di verificare". Il sindacalista Riccardo Germani di Adl Cobas dall'inizio della crisi coronavirus è stato in prima linea nel denunciare errori e irregolarità nella gestione dell'emergenza sanitaria. Dal caso delle mascherine-pannolino all'esposto sull'ospedale covid alla Fiera di Milano, costato una ventina di milioni di euro e praticamente mai usato.

Proprio dalla denuncia del sindacato è partita l'indagine che ha condotto alle odierne acquisizioni. Perché avevate deciso di presentare l'esposto?

Perché di fronte all'epidemia più grave degli ultimi cento anni si è perso tempo a costruire ospedale un inutile. Erano fondi privati, è vero, ma si sono spesi in un'opera che non serviva, quando si potevano usare quei soldi per fare altro. In quei giorni, mentre Fontana e Gallera lanciavano il loro progetto inutile, gran parte degli operatori sanitari, degli infermieri e dei medici è stata abbandonata al proprio destino, senza protezioni.

I fatti denunciati da operatori sanitari, sindacati e parenti delle vittime hanno portato all'apertura di molte inchieste, che sono ancora in corso. A livello politico è cambiato qualcosa?

È emersa la palese incompetenza di Regione Lombardia, è sotto gli occhi di tutti. Siamo la Regione con più morti e con più contagiati. Tutto questo non è accaduto per caso, i responsabili di quella che è stata una strage hanno nomi e cognomi. Gallera e Fontana dovranno rispondere per la morte e la malattia di moltissimi lavoratori.

In vista dell'autunno, dopo le tragiche esperienze dei mesi passati, i lavoratori saranno più protetti?

Con queste politiche e questo modello sanitario, in autunno ci troveremo nella stessa situazione. Cambiare attori non basta, bisogna cambiare visione. Quella di competizione tra pubblico e privato, dove la sanità pubblica è finanziata poco e quella privata è spesso al centro di scandali. È una storia vecchia, il centrodestra lombardo ha fatto della sanità un bancomat.

L'ospedale in Fiera si potrà utilizzare almeno in futuro, in caso di necessità?

Futuro? L'ospedale alla Fiera non ha nemmeno un passato, non ha un presente, non può avere un futuro. Non c'è più nulla da recuperare lì, solo la dignità dei lombardi e dei lavoratori si può recuperare.

Intervistato da Fanpage nel documentario Italia Lockdown, Lei sottolineava le connessioni tra la Fondazione Fiera Milano, dove oggi si sono recate le fiamme gialle, e il presidente della Lombardia.

Quella dell'ospedale in Fiera è anche la storia di una parentopoli. Fontana prima di diventare governatore faceva parte del Cda della Fiera Milano. Dopo, con il nuovo consiglio di amministrazione, hanno imposto la capa della sua segreteria politica, Giulia Martinelli, che è anche la ex compagna di Salvini. Quello che è emerso e sta continuando a emergere è un sistema di potere strettamente connesso agli esponenti della Lega.

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