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Milano, accumulatrice seriale trovata morta sepolta tra tonnellate di roba: accanto a lei il figlio

Macabra scoperta in un appartamento in via Scarlatti a Milano. I soccorritori hanno trovato il cadavere di una donna di 70 anni, praticamente sepolta da tonnellate di cianfrusaglie che la vittima, accumulatrice seriale, aveva accatastato in casa nel corso degli anni. Tra vestiti e cartoni i soccorritori si sono imbattuti anche nel figlio della donna, trovato con lo sguardo perso e in condizioni precarie. Nessuno, nel palazzo, era a conoscenza della sua esistenza.
A cura di Francesco Loiacono
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(Immagine di repertorio)
(Immagine di repertorio)

Una donna di 70 anni è stata trovata morta nel suo appartamento in via Scarlatti, a Milano. Si tratta di un'accumulatrice seriale: nella sua casa, tra la stazione Centrale e corso Buenos Aires, polizia e vigili del fuoco hanno dovuto faticare non poco per orientarsi tra tonnellate di oggetti vari, per lo più cianfrusaglie, che occupavano praticamente tutti gli spazi fino al soffitto. Lo choc dei soccorritori è aumentato quando, tra i tanti oggetti accatastati e a poca distanza dal cadavere della donna, hanno scoperto anche un'altra persona: si tratta del figlio della 70enne, trovato con lo sguardo assente e in condizioni decisamente precarie.

Nel palazzo nessuno sapeva del figlio della donna

A riferire della macabra scoperta è stato il "Corriere della sera". L'intervento dei soccorritori risale alla notte tra martedì e mercoledì. Non è chiaro chi li abbia avvertiti: quando i vigili del fuoco sono arrivati sul pianerottolo del primo piano hanno trovato la porta chiusa a chiave, l'hanno abbattuta e sono stati investiti dal cattivo odore dovuto ai materiali accatastati all'interno nel corso degli anni e anche dal tanfo del cadavere, che giaceva in casa da diverse ore. Scavando letteralmente tra i vestiti, i cartoni e gli oggetti vari che riempivano la casa, i pompieri si sono poi imbattuti nel figlio della donna. Una sorta di "fantasma" per gli altri inquilini dello stabile, che conoscevano la 70enne ed erano al corrente dei suoi problemi ma a quanto pare non avevano mai incrociato il figlio, del quale non erano proprio a conoscenza. È probabile che la madre lo tenesse praticamente segregato in casa. Resta da capire se i servizi sociali fossero a conoscenza della drammatica situazione della famiglia.

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