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Lombardia Film commission, Salvini sui commercialisti vicini alla Lega arrestati: “Persone oneste”

“Conosco due delle tre persone arrestate, sono oneste e dubito che abbiano fatto qualcosa di sbagliato”. Così il segretario della Lega Matteo Salvini ha commentato la notizia dell’arresto di tre commercialisti vicini al Carroccio, coinvolti nell’inchiesta sulla presunta compravendita gonfiata di un immobile a Cormano da parte della Lombardia film commission. “Siamo tranquillissimi – ha aggiunto Salvini, tornando a negare qualsiasi legame tra questa inchiesta e i fondi della Lega -. Da anni cercano soldi in Russia, a San Marino, ma non ci sono”.
A cura di Francesco Loiacono
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"Siamo tranquillissimi". Così il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha commentato la notizia dell'arresto dei tre commercialisti vicini al Carroccio e coinvolti nell'inchiesta sulla Lombardia film commission. Arturo Maria Scillieri, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni sono da ieri pomeriggio agli arresti domiciliari (assieme a una quarta persona, Fabio Giuseppe Barbarossa, cognato di Scillieri) con le accuse a vario titolo di peculato, turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte per la vicenda della compravendita a prezzo gonfiato di un capannone a Cormano, nel Milanese, da parte dell'ente (partecipato dalla Regione Lombardia e dal Comune di Milano) che si occupa della promozione dell'industria cinematografica lombarda.

Di Rubba (che all'epoca della compravendita nel mirino dei pubblici ministeri era presidente della Lombardia film commission), Manzoni e Scillieri erano già indagati dalla procura fin da luglio, quando era stato arrestata un'altra delle persone che sarebbero coinvolte nella vicenda: il 62enne Luca Sostegni, ritenuto il prestanome dei commercialisti coinvolti e bloccato mentre cercava di fuggire in Brasile.

Salvini: Conosco due degli arrestati, sono persone oneste

A indagare sulla presunta compravendita gonfiata sono il procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e il pubblico ministero Stefano Civardi, che hanno ricostruito anche la destinazione degli 800mila euro, somma a cui il capannone di Cormano sarebbe stato acquistato dalla Film commission. Il dubbio è che il denaro incassato sia finito all’estero attraverso strutture societarie "complesse". Su questi presunti passaggi di denaro indaga anche la procura di Genova, la stessa che sta cercando i famosi 49 milioni della Lega. Salvini ha sempre negato qualsiasi collegamento tra il suo partito e la vicenda della Lombardia film commission, dicendo che i fondi della Lega "non c’entrano assolutamente niente" e affermando di non conoscere il presunto prestanome Sostegni. Dopo la svolta nelle indagini, con l'arresto dei tre commercialisti vicini al Carroccio, ha affermato: "Da anni cercano soldi in Russia, a San Marino, ma non ci sono. Conosco due delle tre persone arrestate, sono oneste e dubito che abbiano fatto qualcosa di sbagliato". L'ex ministro dell'Interno ha poi aggiunto di avere "piena fiducia nei pm".

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