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Il cuore di Milano per i profughi afghani: oltre duemila cittadini donano vestiti, coperte e scarpe

Oltre duemila milanesi hanno partecipato ieri a una raccolta solidale a favore dei profughi afghani e dei senzatetto, promossa dalla Comunità ebraica di Milano con l’aiuto dei City angels. Con generi di prima necessità come vestiti, scarpe e cibi a lunga conservazione sono stati riempiti oltre mille scatoloni.
A cura di Francesco Loiacono
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"Milan col coeur in man", recita un vecchio detto che sottolinea come, specialmente nei casi di necessità, i milanesi sappiano essere molto generosi. E la riprova la si è avuta nella giornata di ieri, domenica 19 settembre. In migliaia hanno risposto all'appello lanciato dai City angels e dalla Comunità ebraica di Milano, portando il loro sostegno concreto ai profughi afghani e ai senzatetto milanesi. La raccolta solidale è stata organizzata davanti al Memoriale della Shoah, un luogo simbolo della città dove si trova il famigerato binario 21 che condusse ebrei, dissidenti politici e altri appartenenti a minoranze nei campi di concentramento nazisti.

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Riempiti oltre mille scatoloni

È proprio davanti al Memoriale che oltre duemila cittadini milanesi hanno portato vestiti, coperte, scarpe e tanti altri prodotti con cui sono stati riempiti oltre mille scatoloni. I beni di prima necessità, tra cui cibo a lunga conservazione, bevande, giocattoli e prodotti per l'igiene personale, saranno distribuiti sia tra i senzatetto che vivono in città sia tra i profughi afghani che hanno dovuto lasciare il loro Paese dopo la presa del potere da parte dei talebani e sono riusciti a usufruire dei corridoi umanitari: sono oltre duecento quelli che saranno ospitati complessivamente a Milano, in strutture individuate dalla Prefettura. L'iniziativa di solidarietà di ieri è stata promossa dal presidente della Comunità ebraica di Milano, Milo Hasbani: ad aiutare nella "logistica" della raccolta solidale sono stati i City angels: "Milano ha dimostrato il suo grande cuore", ha dichiarato il fondatore dei "baschi blu" Mario Furlan.

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