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Emergenza Afghanistan: ecco dove potrebbero essere ospitati i profughi a Milano

La ex scuola di Chiaravalle, la palestra di via Aldini e la struttura di viale Fulvio Testi. Sono questi alcuni dei luoghi che potrebbero accogliere in questa prima fase d’emergenza i profughi afghani a Milano. Ad annunciarlo in un messaggio su Facebook la vicesindaca del capoluogo lombardo Anna Scavuzzo.
A cura di Simona Buscaglia
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Fonte foto: LaPresse
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Tra i luoghi che potrebbero essere idonei all'accoglienza dei profughi afghani in arrivo a Milano in questa prima fase d'emergenza ci sarebbero la ex scuola di Chiaravalle, la palestra di via Aldini e la struttura di viale Fulvio Testi, queste ultime già utilizzate durante il "Piano freddo". Ad annunciarlo sui suoi canali social è la vicesindaca del capoluogo lombardo Anna Scavuzzo, che ha ribadito anche oggi l'impegno di Palazzo Marino per coordinare gli sforzi in tema di accoglienza, tramite diversi incontri con le realtà associative del territorio.

Proseguono gli incontri per organizzare l'accoglienza dei profughi afghani

L'assessore comunale alle politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti e la vicensindaca Scavuzzo oggi hanno ascoltato diversi enti del Terzo settore con i quali già negli scorsi giorni erano state avviate delle interlocuzioni, perché coinvolti a vario titolo nell’emergenza Afghanistan. Tra questi Emergency, Fondazione Umberto Veronesi, Caritas Ambrosiana e Comunità di Sant’Egidio – Milano, ma anche Fondazione Progetto Arca Onlus, Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi, Aoi , Icei, Acra, WeWorld Onlus, Fondazione Pangea Onlus e Farsi Prossimo Onlus.

La macchina della solidarietà milanese ha risposto in maniera decisa

Sono tanti i progetti e le iniziative che il territorio milanese sta mettendo in campo per chi è riuscito a fuggire dall'Afghanistan. Tra i compiti annunciati da Scavuzzo c'è anche infatti "la valutazione su come incanalare in un sistema ordinato ed efficace le tante disponibilità che stanno arrivando in questi giorni da parte di singole persone, famiglie e realtà associative – ha scritto nel suo messaggio – Prosegue anche il confronto costante con la Prefettura di Milano, in attesa che dal coordinamento nazionale si chiarisca la gestione dei futuri flussi che potranno interessare la città". Il territorio milanese si è già attivato con diversi progetti, come quello della cooperativa di Segrate "Il Melograno". "Una stanza per una donna afghana", questo il nome dell'iniziativa, ha come obiettivo quello di un'accoglienza diffusa grazie al sostegno di educatori e mediatori dell'associazione, oltre alla raccolta di beni di prima necessità, forniti grazie agli accordi in essere con la grande distribuzione.

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