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Elena, 21enne precipitata a Ibiza: “Il fidanzato l’ha spinta giù dal balcone e poi si è ucciso”

La polizia spagnola sarebbe pronta a chiudere il caso della 21enne Elena Livigni Gimenez, ragazza italo-spagnola morta precipitando dal quarto piano di un hotel a Ibiza assieme al suo fidanzato. Secondo le autorità iberiche il ragazzo, il 26enne Kamil Archane, l’avrebbe spinta dal balcone e si sarebbe poi suicidato. Movente del delitto un’ossessione patologica per la ragazza e forse la sua volontà di andarsene dopo una lite: un vicino avrebbe sentito delle urla e in camera c’era una valigia aperta sul letto.
A cura di Francesco Loiacono
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Elena Livigni Gimenez, 21enne italo-spagnola morta la notte dello scorso 3 giugno a Ibiza, è stata uccisa dal fidanzato Kamil Archane, 26enne. Ne sono certe le autorità spagnole che, anche dopo che l'autopsia aveva confermato questa ipotesi, sarebbero pronte a chiudere il caso, archiviandolo come femminicidio-suicidio. Perché Kamil, ragazzo di nazionalità marocchina col quale Elena stava insieme da febbraio, 12 secondi dopo aver spinto Elena giù dal balcone della loro camera al quarto piano dell'hotel "Torre del mar" di Ibiza, si è a sua volta lanciato nel vuoto, suicidandosi. La scansione temporale della tragedia è stata immortalata, secondo quanto riporta il "Corriere della sera", da una telecamera puntata sui piani inferiori dell'hotel dove la giovane coppia stava trascorrendo un periodo di vacanza. Una vacanza che sembrava serena, almeno stando ai messaggi che la ragazza aveva inviato alla madre, docente universitaria alla Bocconi di Milano, e stando agli ultimi istanti immortalati sui social dai due giovani.

Il movente potrebbe essere la gelosia patologica del ragazzo

Restano dunque oscure, o per lo meno nascoste, le ragioni di una tragedia che sicuramente è avvenuta all'improvviso, senza precedenti segnali – denunce, lamentele – che potessero far presagire che Kamil, studente che viveva a Barcellona, dove aveva conosciuto Elena, avesse sviluppato una sorta di gelosia patologica nei confronti della ragazza. Sarebbe questo, secondo gli inquirenti, il movente del delitto: un'improvvisa lite con delle urla udite da un vicino di camera dei due ragazzi e poi, forse, la volontà di Elena di tornarsene a Barcellona, come potrebbe testimoniare una valigia aperta trovata sul letto della camera in cui si è verificata la tragedia. Tra i punti ancora oscuri anche la sparizione del pc di Elena dall'appartamento di Kamil a Barcellona, mentre mancano gli esiti degli esami dei cellulari dei due giovani, dove potrebbero esserci sia le confidenze di Elena su problemi all'interno della coppia sia propositi violenti da parte del fidanzato.

Le amiche di Elena avevano già ipotizzato che potesse essere stato il ragazzo a ucciderla

Le ipotesi, ormai quasi certezze della polizia spagnola confermano quanto alcune amiche di Elena avevano già sospettato. Mentre distruggono quella che all'inizio era stata l'ipotesi della madre della ragazza, convinta che si fosse trattato di un tragico incidente: ipotesi che le autorità hanno scartato, anche perché i due giovani non avevano né bevuto né assunto droghe, comportamenti che avrebbero potuto in qualche modo favorire una simile dinamica. Adesso si dovrà solo attendere l'ufficiale chiusura delle indagini da parte delle autorità iberiche: poi resterà soltanto il dolore per le famiglie e gli amici dei due ragazzi.

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