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Arrestata banda di ladri: 45 furti nei box a Milano in soli due mesi

Una banda organizzata. Erano professionisti dei furti in appartamenti, veloci e precisi, che avevano messo a punto furti in 45 box in zona Lambrate a Milano tra agosto e settembre. I membri sono stati arrestati dalla polizia dopo un lungo lavoro d’indagine con pedinamenti e intercettazioni. Sei in totale i fermi, uno dei quali è ritenuto essere un membro della cosiddetta mafia georgiana.
A cura di Simona Buscaglia
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La refurtiva sequestrata dalla Polizia (Fonte foto Questura Milano)
La refurtiva sequestrata dalla Polizia (Fonte foto Questura Milano)

La Polizia di Milano, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha arrestato una banda di cittadini georgiani ritenuti responsabili di furti ai danni di 45 box in zona Lambrate oltre ad essere gravemente indiziati di diversi furti in appartamento consumati e tentati tra agosto e settembre 2021 a Milano e Torino. Due di loro sono stati rintracciati a Torino, dove erano da pochi giorni, un terzo a Roma e il quarto a Milano. Sempre a Milano è stato arrestato anche un altro cittadino georgiano, appartenente ad una associazione per delinquere finalizzata ai furti in abitazione che si può considerare una diramazione locale della "mafia georgiana". A Roma, invece, un sesto georgiano, sempre parte della banda, è stato arrestato per essere rientrato in Italia senza le dovute autorizzazioni, essendo destinatario di un provvedimento di espulsione del 2018.

Un lungo lavoro di pedinamento e controlli

Pedinamento e controllo certosino degli indagati, ma anche analisi delle conversazioni telefoniche ed ambientali intercettate sui cellulari e sulle autovetture monitorate. Questi gli ingredienti delle indagini che hanno permesso l'arresto della banda. Grazie a queste verifiche si è potuto smascherare un protocollo operativo ben organizzato, con la scelta meticolosa degli appartamenti da derubare, una distribuzione operativa dei compiti tra i diversi membri, e una professionalità singolare nell’apertura delle porte d’ingresso con l'utilizzo di chiavi alterate o grimaldelli. Il furto dell’abitazione era sempre preceduto da accurati sopralluoghi e da segni distintivi sulle porte degli appartamenti individuati. Tra questi, ad esempio, un filtrino di sigaretta o un frammento di bottiglia di plastica, utile per verificare nei giorni successivi se gli appartamenti fossero o meno disabitati, per rubare senza correre rischi.

Precisione e velocità erano le caratteristiche della banda arrestata

Dall’ingresso nello stabile alla consumazione del furto fino alla fuga con la refurtiva ad opera di uno o più membri della banda passava poco tempo, con la sicurezza di avere comunque un "palo" che controllasse in maniera certosina e costante la presenza o meno delle forze dell’ordine. Venivano infatti verificate una a una le auto in sosta lungo le vie adiacenti per scongiurare la presenza di agenti appostati. Nel corso delle perquisizioni, i poliziotti hanno sequestrato numerosi attrezzi per gli assalti alle abitazioni private oltre a monili in oro, argenteria e danaro contante.

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