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Migranti, vertice a Bruxelles. Renzi: “Passettino in avanti, ora Ue la pensa come noi”

Sui migranti, “oggi l’Europa ha fatto un passettino in avanti” avvicinandosi alla posizione difesa da tre mesi dall’Italia: lo ha detto Matteo Renzi al suo arrivo al Consiglio europeo a Bruxelles. Ieri il via libera al ricollocamento di 120mila profughi da Italia e Grecia.
A cura di Susanna Picone
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Capi di stato e di governo dell’Europa dei 28 sono riuniti a Bruxelles per affrontare l’emergenza immigrazione dopo che ieri l’assemblea dei ministri dell’Interno ha dato il via libera al programma di ricollocamento di 120mila richiedenti asilo. Per l’Italia a Bruxelles è arrivato il presidente del Consiglio Matteo Renzi il quale si è detto soddisfatto dell'intesa raggiunta sulla redistribuzione delle quote ma non ha risparmiato critiche all'Unione europea: “Con tre mesi di ritardo – ha detto il premier – tutti sono ora sulle nostre posizioni. Oggi l'Europa ha fatto un passettino in avanti. Se siamo in questa situazione è perché si sono fatte scelte di politica estera discutibili tanto in Siria quanto in Libia”. “Con tre mesi di ritardo tutta l'Europa arriva sulle nostre posizioni. Le cose che abbiamo detto ad aprile, le cose che abbiamo detto a giugno, oggi diventano patrimonio condiviso di tutta l'Europa ancorché con un voto a maggioranza”, ha aggiunto il premier italiano secondo il quale l’immigrazione “non è un problema che si risolve in un quarto d'ora ed una questione che riguarda un solo Paese”. “Occorre avere solidarietà, responsabilità e umanità, ma occorre avere anche visione. E questo l'Italia lo sta dicendo da aprile. Siamo tra i pochi che non fanno la fatica di cambiare idea”, così Renzi prima del vertice.

Il presidente della commissione Ue, Jean Claude Juncker, chiede all'Ue “azioni coraggiose e comuni” mentre il premier ungherese Viktor Orban ha fatto sapere che al vertice cercherà un chiarimento con i partner europei dopo le condanne ricevute per la gestione dei migranti. Oltre a Renzi anche gli altri leader europei, entrando al summit Ue, hanno rilasciato dichiarazioni sullo stato dei provvedimenti presi e su quanto fare per l’emergenza migranti. “Sarebbe completamente sbagliato per l’Ue dire che non possiamo farcela. Possiamo, dobbiamo impegnarci di più con il fronte esterno”, così ad esempio la cancelliera Angela Merkel. “Europa significa prima di tutto condivisione: delle responsabilità, delle capacità, dei fardelli”, ha invece detto il premier rieletto in Grecia Alexis Tsipras. Nelle ore precedenti il summit, la cancelliera Merkel ha avuto un colloquio telefonico con il presidente americano Barack Obama. “I due leader – si legge in un comunicato della Casa Bianca – si sono detti d'accordo sulla necessità di una soluzione su scala europea, in base alla quale tutti i Paesi membri accettino la loro giusta parte di rifugiati”.

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