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Emergenza migranti, l’Ungheria chiama i riservisti. Annegata bimba di 5 anni

Orban annuncia la mobilitazione dei militari per far fronte a quella che il governo ha definito come “una situazione di migrazione di massa”. Il provvedimento è stato preso dopo che l’arrivo di profughi dalla Croazia ha accresciuto la pressione alla frontiera.
A cura di Biagio Chiariello
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Ore 18 – Nuove accuse di Budapest a Zagabria sulla crisi dei profughi. A puntare il dito contro la Croazia è stato il ministro degli esteri ungherese, Peter Szijjarto, che ha rinfacciato al Paese vicino di aver “mentito” all'Ungheria e all'Unione europea parlando dell'esistenza di un accordo bilaterale sull'invio di migliaia di migranti dalla Croazia al confine ungherese. “Invece di preoccuparsi e prendersi cura dei profughi, li hanno inviati in Ungheria. È questa la solidarietà europea?”, ha detto Szijjarto in una conferenza stampa, come riferito dai media a Belgrado. Per questo, ha detto ancora, l'Ungheria accelererà l'innalzamento di barriere al confine con la Croazia, là dove sarà necessario: “Noi vogliamo proteggere l'Unione europea, le frontiere della zona Schengen e l'Ungheria in conformità alle norme europee”. Precedentemente anche il portavoce del governo ungherese aveva accusato la Croazia di aver tradito l’Ungheria e la Ue poiché non ha protetto adeguatamente i confini esterni dell’Unione. “La Croazia ha tradito non solo l'Ungheria, ma l'Unione europea non avendo ottemperato alle misure alle quali si era impegnata”, ha detto il portavoce Zoltan Kovac.

Ore 12.45 – Affonda barca nell'Egeo, recuperato corpo bimba 5 anni – La guardiacostiera greca ha rinvenuto il cadavere di una bambina siriana di 5 anni annegata assieme ad altri compagni di viaggio nelle acque dell'Egeo, dopo che la barca sul quale viaggiavano è affondata. 13 sopravvissuti i mentre non è chiaro quanti siano i dispersi, scrive l'agenzia ANA.

Ore 11.45 – Oltre duemila profughi arrivati in Sicilia, anche un cadavere – Sono 2.281 i migranti recuperati oggi dai mezzi navali schierati nel Canale di Sicilia, che hanno portato a termine otto diversi interventi in un tratto di mare 30-40 miglia a nord della Libia, tutti coordinati dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera. A bordo di un gommone è stato anche recuperato il cadavere di una donna.

L'emergenza migranti non accenna a placarsi nell'est europeo, ed in particolare in Ungheria. Come scrivono i media locali, ora il governo Orban avrebbe chiamato i riservisti per “gestire la situazione dell'immigrazione di massa”. Una misura – scrive  l'agenzia Mti – presa dopo che l'arrivo di profughi dalla Croazia ha accresciuto la pressione alla frontiera con la repubblica ex jugoslava. Croazia che oramai è divenuto l’epicentro della rotta balcanica dei rifugiati: sono stati finora 17.089 i migranti e profughi giunti dalla vicina Serbia. Ne ha dato notizia stamane il ministero dell'interno a Zagabria, secondo il quale un altro treno con 11 vagoni carichi di migranti è partito all'alba da Tovarnik giungendo poco dopo a Botovo, al confine con l'Ungheria.

17 mila profughi in Croazia

Un afflusso massiccio al quale il governo croato aveva risposto chiudendo sette degli otto valichi di frontiera con la Serbia. In un primo momento le autorità croate avevano fatto capire come i migranti non avrebbero avuto ostacoli nel loro passaggio verso le ‘terre promesse’ di Germania e Paesi del Nord Europa. L'importante però, è stato poi costretto a puntualizzare il premi Zoran Milanovic, è che non si fermino, poiché la Croazia ha disponibilità molto limitate in fatto di accoglienza. "Voi siete benvenuti in Croazia e potete attraversare il nostro Paese. Ma per favore non vi fermate, non perché non vi vogliamo ma perché la Croazia non è la vostra destinazione finale", ha affermato. "Il confine non si può sigillare e tutta questa gente non la si può trattenere in Croazia. Per ora non impediremo a nessuno di entrare in Croazia, ma neanche di uscire dal Paese", ha detto ancora Milanovic per il quale il suo Paese "non può diventare un hotspot per i migranti in Europa".

Chiesa: "Stop naufraghi, basta violenza"

Nel frattempo la chiesa ha fatto un appello per lo "stop alla violenza e alle morti", anche a seguito della notizia della morte di una bimba siriana di cinque anni, annegata dopo il naufragio di un barcone di profughi che stava tentando di raggiungere le coste greche dalla Turchia. “Basta violenza; basta dolore e lutto; basta morti di innocenti; basta naufragi e cadaveri di quanti cercano, coraggiosamente ma troppo spesso tragicamente, libertà, pane e futuro”. L'appello giunge dall'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, nel corso dell'omelia per il prodigio di San Gennaro. "Ci stiamo abituando tristemente, purtroppo, alle immagini dei telegiornali, alle foto e agli articoli dei giornali, alle centinaia di persone che muoiono ogni giorno nelle traversate verso la vita”.

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