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Migranti, Croazia chiude i valichi con la Serbia. Bimba di 4 anni muore in Turchia

Tutti i valichi tranne uno sono stati interrotti nella notte. In 24 ore sono entrati in territorio croato oltre 11mila profughi. Il premier ungherese Viktor Orban ha annunciato intanto l’inizio dei lavori di costruzione della barriera al confine tra Ungheria e Croazia.
A cura di Susanna Picone
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Ore 15.25 – 19 bus croati respinti al confine con l’Ungheria. Diciannove bus croati pieni di migranti sono stati visti arrivare alla frontiera con l'Ungheria dove non è stato concesso loro di entrare.

Ore 15.10 – Croazia farà passare i migranti. “Il confine non può essere sigillato e tutta questa gente non la si può trattenere in Croazia: per ora non impediremo a nessuno di entrare in Croazia, ma neanche di uscire dal Paese”, ha detto il premier Zoran Milanovic in una conferenza stampa. “La Croazia è per i profughi solo un Paese di transito, e ora che hanno attraversato centinaia di chilometri, che vadano dove hanno deciso, nel nord Europa”, ha aggiunto annunciando che la Croazia sarà “flessibile” con le migliaia di profughi che da mercoledì stanno arrivando dalla Serbia. “Noi non ne possiamo accogliere più di quanti ne abbiamo finora accolti”, ha detto ancora. Il flusso migratorio verrà diretto verso la Slovenia? “Credo che l’Ungheria sia più vicina”, così il premier rispondendo poi alla domanda di un giornalista.

Ore 13 – Il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, ha minacciato di ricorrere al voto di maggioranza se non si riuscirà a trovare un accordo sulla ripartizione dei migranti all'interno dei paesi Ue: “Se non è possibile fare altrimenti, dobbiamo prendere seriamente in considerazione l'ipotesi di ricorrere anche allo strumento delle decisioni a maggioranza”.

Ore 11.10 – Morta un’altra bimba in Turchia. Una bambina siriana di quattro anni è morta nel naufragio di un barcone al largo della costa di Cesme, nella provincia occidentale turca di Smirne. Lo riferisce l'agenzia statale Anadolu. Quattordici altri siriani sono stati salvati.

Ore 10.30 – Resta aperto un solo valico Croazia-Serbia. Uno dei valichi di frontiera fra Croazia e Serbia, quello di Bajakovo, resta aperto alla circolazione, contrariamente a quanto appreso la notte scorsa. Restano chiusi, invece, gli altri sette. Lo ha detto il capo della polizia di frontiera a Bajakovo. Il valico rimasto aperto è quello che corre lungo l'autostrada Belgrado-Zagabria. “Bajakovo è aperto e la circolazione continua normalmente, senza lunghe file di auto”, ha detto il capo della polizia di frontiera a Bajakovo.

Ore 9.35 – Migrante morto fulminato. Un migrante è morto fulminato nel sito francese dell'Eurotunnel, il tunnel sotto alla Manica: lo ha annunciato la prefettura del Nord-Pas-de-Calais citata dai media francesi. Intanto l’Ungheria ha esteso ad altre due regioni meridionali lo stato di emergenza proclamato nei giorni scorsi in alcuni distretti del Paese. Come ha detto il ministro degli Esteri Peter Szijjarto, citato dai media serbi, le nuove regioni interessate sono al confine con la Croazia, da dove è cominciato l'afflusso di migranti in Ungheria. Per Szijjarto le autorità croate hanno perso il controllo sul forte flusso di profughi.

Il flusso di migranti ha spinto anche la Croazia, dopo l'Ungheria, a bloccare gli accessi dalla Serbia. Le autorità croate nella notte hanno deciso di chiudere tutti i passaggi di frontiera con la Serbia “fino a nuovo ordine”. Alla chiusura annunciata in precedenza dei valichi di Ilok, Ilok 2, Principovac, Principovac 2, Tovarnik, Erdut e Batina, si è aggiunta anche quella di Bezdan. Al momento della chiusura, al valico di Bezdan si trovavano un centinaio di profughi che non sono riusciti a passare e sono stati condotti con un autobus in un vicino centro d'accoglienza. Negli ultimi due giorni in Croazia sono entrati più di 11mila migranti, in base a quanto ha indicato ieri sera il ministro degli Interni croato. Dopo la chiusura della frontiera serbo-ungherese, la Croazia è diventata il nuovo corridoio di passaggio verso la Slovenia e poi l'Austria e la Germania. Ieri il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha convocato un Consiglio europeo straordinario per mercoledì 23 settembre. Il vertice straordinario urgente era stato chiesto dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel.

Momenti di tensione in Croazia – Momenti di alta tensione nel pomeriggio di ieri si sono avuti a Tovarnik, quando centinaia di migranti sfiniti migranti che avevano abbandonato il confine ungherese diretti verso quello serbo-croato hanno sfondato alla stazione i cordoni della polizia. Diversi profughi hanno accusato malori e sfinimenti. “La Croazia ha esaurito le sue capacità di accoglienza: abbiamo detto ai rappresentanti di Unhcr e della Ue che siamo pieni”, ha affermato il ministro dell'Interno Ranko Ostojic dopo una giornata di arrivi. Zagabria nei giorni scorsi aveva annunciato di voler far transitare i profughi sul suo territorio.

L'Ungheria costruisce un muro al confine con la Croazia – Intanto dall’Ungheria Viktor Orban non si ferma: dopo la costruzione di un muro lungo tutto il confine serbo, il primo ministro ha annunciato di aver iniziato anche la costruzione di una recinzione lungo il confine croato. Il nuovo muro sarà lungo 41 chilometri e servirà a impedire l'ingresso di profughi nel Paese. “Non possiamo aspettarci alcun aiuto dalla Serbia, dalla Croazia o dall'Europa occidentale nell'affrontare la crisi dell'immigrazione”, ha dichiarato Orban a una radio ungherese.

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