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Migranti, Di Maio: “Sì a donne e bambini”. Salvini: “M5s parli ma decido io, non arriva nessuno”

I vicepremier intervengono in due diverse interviste sulla gestione dei profughi bloccati in mare a bordo delle navi Sea Watch 3 e Sea Eye. Da un lato Di Maio afferma che il governo “vuole che vengano tutelati donne e bambini: sbarchino a Malta e li accoglieremo”. Da parte sua Salvini, dichiara invece: “In Italia non arriverà nessuno”.
A cura di Biagio Chiariello
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"Se l'Italia avesse fatto come Malta avremmo avuto tutta l'Europa contro. Abbiamo dato la disponibilità ad accogliere circa dieci persone: si tratta di donne e bambini e sia Malta sia Sea Watch fanno ostruzionismo, non permettendo lo sbarco e tenendoli a bordo". Sono le parole del vice premier, Luigi Di Maio, in una intervista al Corriere della Sera. "Io, noi come governo – aggiunge il leader pentastellato- vogliamo che vengano tutelati donne e bambini. Che sbarchino a Malta e li accoglieremo". Di Maio assicura poi che sul caso Sea Watch non ha scavalcato Salvini. "Ma no, assolutamente. Non ho sentito Salvini dire che donne e bambini devono rimanere sulle navi. Anzi. Ci siamo sentiti”.

Salvini sull'emergenza migranti

Parole che però si scontrano con quella del Ministro dell’Interno, che intervistato dal Messaggero ribadisce: "Porti chiusi, sbarrati. Giusto che Di Maio parli e che esponga il suo pensiero. E va benissimo che parlino pure Fico e Di Battista e che si discuta tra di noi e con il premier Conte, ma in materia di migranti quello che decide sono io". E conferma: “Io – sottolinea – lavoro per non far partire le donne, i bambini e tutti gli altri dai loro Paesi, e per evitare il rischio che muoiano nel deserto o nel Mediterraneo. L'Italia è stata troppo a lungo un porto aperto, mentre l'Europa se ne infischiava dei migranti e ci derideva. Ora basta. Non si possono fare concessioni sui principi e il principio è che qui, se non attraverso i corridoi umanitari e in maniera controllata e legale, non entra più nessuno. Questa è la linea e non si cambia".

Sul decreto sicurezza

"Tutti i nostri sindaci applicheranno il decreto sicurezza perché è una legge dello Stato. Il punto è migliorare i provvedimenti anche alla luce dei nostri valori e lo abbiamo fatto. Anche la Lega ha votato alcuni nostri provvedimenti pur non essendo totalmente favorevole", ha proseguito Di Maio. Sullo stesso argomento, Salvini si è espresso così: “Per qualcuno che protesta, invece di amministrare le proprie città, ce ne sono molto altri, la maggioranza, e di ogni colore politico, che con molto realismo e buon senso ha capito che si tratta di provvedimenti capaci di rendere più facile il loro lavoro e più sicura la vita di tutti. Solo chi è prevenuto non lo sa".

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