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Migranti, 114 dispersi in un naufragio al largo della Libia

Un’altra tragedia nel Mediterraneo. Lo rende noto l’Unhcr: “Oggi 276 rifugiati e migranti sono stati fatti sbarcare Tripoli, inclusi 16 sopravvissuti di un’imbarcazione che portava 130 persone, delle quali 114 sono ancora disperse in mare”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un nuovo naufragio di migranti, stavolta con 114 dispersi, è stato segnalato dall'Unhcr al largo delle coste libiche. "Un altro triste giorno in mare: oggi 276 rifugiati e migranti sono stati fatti sbarcare Tripoli, inclusi 16 sopravvissuti di un'imbarcazione che portava 130 persone, delle quali 114 sono ancora disperse in mare", recita un tweet della sezione libica dell'Alto commissariato Onu per i rifugiati. Un rappresentante dell'Unhcr, contattato dall'Ansa, conferma che si tratta di una nuova tragedia.

I 63 dispersi segnalata ieri dallo stesso Unhcr al largo di Zuara non sono collegati con questo naufragio: "Si tratta di due imbarcazioni differenti", ha confermato la fonte dell'Alto commissariato. "Sappiamo che l'imbarcazione è salpata da Garabulli un paio di giorni fa ed è affondata", ha precisato la fonte, riferendosi al naufragio segnalato oggi e a una località a est di Tripoli. Lo sbarco dei naufraghi è avvenuto "alla base navale di Tripoli", ieri invece a Zuara, ha precisato ancora senza poter specificare quando sia avvenuto l'affondamento.

Oggi  il direttore dell'Unhcr, Pascale Moreau, ha rivolto delle raccomandazioni alla presidenza di turno del Consiglio Ue, cioè quella austriaca: "Continuare a far progredire la riforma del regolamento di Dublino ed istituire un meccanismo equo di distribuzione in tutta l'Ue, a sostegno degli Stati membri, che ricevono un numero sproporzionato di richieste di asilo". Riforma che invece non è stata affrontata durante l'ultimo vertice a Bruxelles.

"La solidarietà tra gli Stati membri deve essere accompagnata da un accesso sicuro al sistema di asilo dell'Ue, piuttosto che spostare le responsabilità ed esternalizzare l'asilo", si legge nel documento. L'Unhcr ha raccomandato anche un "approccio concertato, collaborativo e regionale per rendere più prevedibile e gestibile lo sbarco per i salvataggi in mare. Le persone soccorse dovrebbero essere portate rapidamente in luoghi sicuri. Questo è fondamentale per salvare vite umane e garantire l'accesso all'asilo".

Dal Cdm ok all'invio di 12 motovedette alla Libia

Dal Consiglio dei Ministri di questa sera è arrivato il via libera all'invio di dodici motovedette per coadiuvare la Libia nelle operazioni di salvataggio dei migranti. "Salvare più vite umane e scoraggiare la partenza dei barconi della morte. E' concreto lo sforzo che la Guardia Costiera e il mio ministero stanno facendo per consentire alla Libia di presidiare meglio la propria area di mare Sar e per rendere più efficiente il Centro di coordinamento dei soccorsi di Tripoli". Così ha commentato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli.

"Con questo provvedimento diamo sostanza a rapporti di partenariato che risalgono al 2008 e che peraltro sono stati rinnovati l'anno scorso. Il dicastero che guido, attraverso le Capitanerie di Porto-Guardia Costiera, ci mette fino a 10 motovedette, più il training al personale per il loro utilizzo. Stiamo parlando di un impegno economico che sfiora gli 1,5 milioni, a fronte di un costo complessivo del provvedimento pari a circa 2,5 milioni. Dunque, il nostro è un apporto fondamentale" – ha detto ancora Toninelli – "Siamo consapevoli che questo non può bastare e che bisogna lavorare per stabilizzare lo scenario, rafforzare lo stato di diritto e la tutela della dignità delle persone sul suolo del nascente stato libico. Ecco perché stiamo via via intensificando la cooperazione con organizzazioni come l'Unhcr e l'Oim, che sono presenti a Tripoli. In attesa che l'Europa si faccia carico in modo solidale del fenomeno migrazioni – ha concluso il ministro pentastellato – il governo italiano e questo ministero lavorano in modo fattivo per debellare i naufragi di migranti in mezzo al Mediterraneo".

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