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Melania Rea: ecco gli elementi dell’indagine sul tavolo degli inquirenti

L’indagine sull’omicidio di Melania Rea è ricca di elementi al vaglio degli inquirenti: cellulari, autopsia, auto, testimonianze, valigie e celle telefoniche. Chi lavora al caso crede che tra queste pieghe si nasconderebbe la verità sul delitto della giovane mamma di Somma Vesuviana.
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Melania

Secondo gli investigatori che lavorano al delitto della giovane di Somma Vesuviana, Melania Rea, trovata uccisa nel bosco delle Casermette lo scorso 20 aprile, la soluzione  del caso potrebbe essere più che vicina. Questione di settimane, forse giorni, e la famiglia Rea potrebbe avere risposta agli interrogativi a cui cerca spiegazione proprio dal giorno della scomparsa. In attesa della tanto attesa svolta sul caso, facciamo un breve excursus sugli elementi al vaglio degli inquirenti  e sui quali si concentra la loro attenzione.

AUTOPSIA. A quasi tre mesi dalla morte di Melania Rea, il medico legale cui è stata affidata l'autopsia sul corpo della giovane non ha ancora depositato la relazione finale sugli esami da lui condotti. Si vocifera che sarà a pronta a fine luglio. Intanto, in queste settimane non sono mancate le indiscrezioni, in particolare sulle modalità secondo cui sarebbe stata uccisa Melania. Per porre fine alla vita della moglie di Salvatore Parolisi sarebbe stata utilizzata una tecnica militare chiamata in gergo "assalto alla sentinella".  Melania sarebbe stata assaltata alle spalle e l'assassino le avrebbe poggiato una mano sulla bocca per impedirle di urlare. A tal proposito, ciò che preme sapere è se Tagliabracci abbia rinvenuto cellule di tessuto epiteliale proprio sulla bocca di Melania. Un particolare, però, che Tagliabracci non ha ancora voluto rivelare.

REPERTI GEOLOGICI e BOTANICI. Sin dai primi momenti successivi al ritrovamento di Melania, si fece presente che sotto le unghie della giovane mamma vennero ritrovati del terriccio ed aghi di pino, così come dei filamenti d'erba nel palmo della mano. Probabilmente un ultimo disperato e vano tentativo di Melania di aggrapparsi alla vita. Nei giorni scorsi, inoltre, è trapelato che la scientifica stesse analizzando anche gli abiti di Melania e in particolare la suola delle sue scarpe. Se non si troveranno tracce del terriccio di Colle San Marco, molto probabilmente sarà la conferma di quanto affermato dai 30 testimoni, che negano di aver visto Melania quel giorno sul pianoro, e Parolisi dovrà fornire un bel po' di spiegazioni agli inquirenti.

ANALISI SUGLI OGGETTI. Dal giorno del ritrovamento di Melania, i carabinieri hanno perquisito la casa dei due coniugi a Folignano, dove hanno prelevato i personal computer del caporal maggiore, poi è toccato ai cellulari (pare che Parolisi ne avesse più di uno per comunicare con le sue amanti), di cui uno è stato scovato in un campo sportivo dove Parolisi solitamente andava a fare jogging. Al vaglio degli inquirenti anche il cellulare di Raffaele Paciolla, l'amico di Parolisi, dal quale il caporal maggiore avrebbe visto le foto del corpo di Melania. Circostanza poi smentita dall'uomo, che avrebbe lasciato i suoi cellulari a disposizione degli inquirenti, oltre alla deposizione del suo DNA. Inoltre, dopo aver analizzato l'auto del caporal maggiore, negli ultimi giorni, inoltre, i carabinieri hanno perquisito la casa di Salvatore Parolisi a Frattamaggiore, da dove hanno portato via una valigia e il navigatore satellitare. Gli inquirenti sperano che il giorno in cui Melania è sparita, Parolisi l'avesse acceso, cosicché da ricucire finalmente la verità dei fatti e dei luoghi in relazione a quel giorno.

RAPPORTO SUL PROFILO FACEBOOK di PAROLISI E' la grande novità di queste ore, attorno alla quale si è concentrata l'attenzione della stampa. pare che grazie a una rogatoria internazionale, gli inquirenti di Ascoli abbiano chiesto all'americana Facebook di poter recuperare i messaggi intercorsi tra Parolisi, registrato con lo pseudonimo di Vecio Alpino, e la sua amante. Oltre al secondo cellulare, pare che l'uomo utilizzasse il servizio di posta privata di Fb per comunicare con la sua ex allieva.

TESTIMONIANZE. Nessuna delle trenta persone presenti a Colle San Marco dalle 14.30 alle 15.30 conferma di aver visto Melania su quel pianoro il 18 aprile scorso. In molti, invece, hanno notato Parolisi da solo, vestito in maniera troppo estiva, chiedere assistenza perché aveva perso di vista sua moglie.  Ad ogni modo, Parolisi pare essersi avvicinato al ristorante Il cacciatore soltanto un'ora dopo la scomparsa di Melania.

ANALISI CELLULARI E CELLE TELEFONICHE INTERCETTATE Si tratta di uno dei risultati più attesi e più importanti delle indagini. Alcune indiscrezioni dicono che già ci sarebbero ma al momento non è dato sapere cosa è venuto fuori dalle analisi sui cellulari e sulle celle telefoniche agganciate dai due coniugi nel giorno della scomparsa. Certo è che se neanche questa strada dovesse confermare che i due sono stati a Colle San Marco, il caporal maggiore si vedrebbe costretto a rivedere il suo lavoro.

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