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Marrazzo si confessa su Repubblica, due anni dopo lo scandalo: I trans sono donne all’ennesima potenza

Intervista esclusiva a Piero Marrazzo, l’ex-governatore della Regione Lazio sorpreso da un blitz di carabinieri deviati durante un festino con trans e cocaina. Una vicenda torbida fatta di omicidi e ricatti. L’ex-giornalista si confessa e ammette tutti i propri errori.
A cura di Alessio Viscardi
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piero marrazzo

Piero Marrazzo, l’ex-governatore della Regione Lazio coinvolto due anni fa in uno scandalo a base di trans, prostituzione, droga e omicidi, si confessa oggi dalle pagine di Repubblica, in una lunghissima intervista a Conchita De Gregorio. Nega di essere drogato oppure omosessuale, ma di essere andato in via Gradoli nell’appartamento della transessuale Natalie – dove fu sorpreso da una retata di carabinieri deviati che lo filmarono e ricattarono – soltanto per sentirsi protetto.

Quando la giornalista chiede all’ex-governatore, nonché giornalista di Raitre, se si sente soddisfatto, la risposta è netta: “Sono due anni che vivo solo, non parlo di questo con nessuno”. Marrazzo ammette: “Ho sbagliato, ho fatto un errore e voglio chiedere scusa”. L’errore, ovviamente, è stato andare nell’appartamento di via Gradoli con l’auto blu, fare utilizzo della cocaina ritrovata in casa e aver ceduto al ricatto dei carabinieri – in seguito arrestati. Più di ogni altra cosa, l’errore per Piero Marrazzo è aver avuto debolezze: “Un uomo che assume un incarico pubblico non può avere debolezze” per questi si è dimesso dalla presidenza del Lazio dopo che lo scandalo divenne di dominio pubblico.

Quando l’ex-direttrice de L’Unità chiede a Marrazzo perché utilizzò l’auto di servizio per andare in via Gradoli, l’ex-Governatore ammette: “Quel giorno ero confuso e stanco, ho avuto un impulso di andare lì subito”. Ma giura che sia stata la prima e unica. Sulla questione droga – i diversi grammi di cocaina filmata dai carabinieri su un tavolino nell’appartamento della trans Natalie – Marrazzo precisa di non fare usò di droghe e che soltanto tra o quattro volte, a distanza di molti anni, ha ceduto alla tentazione: “Sono pronto a fare l’analisi del capello per dimostrarlo”.

“ I transessuali sono donne all'ennesima potenza ”
Piero Marrazzo
La trans Natalie era la fidanzata di Piero Marrazzo? Alla domanda, l’ex-Governatore risponde negativamente: “Assolutamente no. Per anni non ho visto nessuno. Mi era capitato in passato di avere rapporti con prostitute, come a volte agli uomini accade – specie se oberati dal dovere di essere all'altezza delle aspettative, pubbliche e private”. Secondo Marrazzo, andare con una prostituta è “molto rassicurante” perché si tratta di persone accoglienti che non giudicano: “I transessuali sono donne all'ennesima potenza, esercitano una capacità di accudimento straordinaria. Mi sono avvicinato per questo a loro”.

Quando Concita De Gregorio ricorda le parole di Berlusconi riguardo allo scandalo Ruby “Almeno a me piacciono le donne”, Marrazzo afferma con forza: “Io non sono omosessuale”. Dai transessuali cercava soltanto un conforto dovuto alla loro “femminilità” derivante dal loro comportamento.

Sulla trappola orchestrata dai carabinieri, che girarono un video dell’allora governatore accanto alla trans, fingendo un’irruzione, Marrazzo conferma: “Aspettavano che arrivassi, era successo altre volte”. Sembra ci fosse un vero e proprio giro del ricatto, un sistema messo in piedi per trarre profitto dalle debolezze dei potenti. Ci tiene a precisare che i soldi per pagare la droga e le serate con la transessuale Natalie erano frutto della propria attività professionale e non arrivavano dalle casse pubbliche.

Le ombre più inquietanti sul caso riguardano la morte della transessuale Brenda e del pusher Cafasso, si vocifera addirittura che gli appartamenti di via Gradoli fossero oggetto di osservazione da parte dei servizi segreti. Il video di Marrazzo finì addirittura nelle mani del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che chiamò l’ex-Governatore per avvertirlo: “Sì, ma nessuno mi stava ricattando. Io l'ho saputo dopo. […] Berlusconi mi ha detto che lo aveva avuto da uno dei suoi giornali a cui era stato offerto. Si è proposto di aiutarmi”.

Una telefonata “spartiacque” grazie alla quale Piero Marrazzo capisce di non poter continuare a fare il proprio lavoro di Governatore della Regione Lazio in maniera autonoma e libera, così decide di denunciare alla polizia. Forse avrebbe dovuto pensarci prima, come sottolinea Conchita De Gregorio, soprattutto quando concedeva indulgenze nel campo sanitario all’imprenditore Angelucci – che si recava in Regione la domenica in tutta e trattava Marrazzo da padrone: “Lo facevo sedere, lo ascoltavo, e poi gli dicevo di no. Ho detto molti no, parlano gli atti per me. La sfido a trovare una singola carta che dimostri un mio trattamento di favore verso gli Angelucci”.

Marrazzo tornerà in politica? “Da uomo pubblico non ci si dimette. Lasci l'incarico, ma non lasci mai il carico di responsabilità che hai agli occhi degli altri”. E sulla ricattabilità: “Ero ricattabile, sì. Infatti è andata com'è andata. Però vorrei che si ricordasse sempre che mi sono dimesso, che era una debolezza privata, che non ho fatto torto a nessuno se non alla mia famiglia”.

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