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Malesia, 24 morti in un incendio in una scuola: i corpi accatastati uno sull’altro

Le fiamme hanno distrutto l’istituto Tahfiz Darul Quran Ittifaqiyah, situato nel distretto principale di Datuk Keramat a Kuala Lumpur. “Si tratta di uno dei peggiori drammi del nostro Paese”.
A cura di Biagio Chiariello
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Un incendio in una collegio islamico a Kuala Lumpur, capitale della Malesia, ha ucciso almeno 24persone nella mattina di giovedì 14 settembre. Le vittime sono quasi tutti quanti studenti. Si contano anche diversi feriti. Le fiamme hanno distrutto la scuola Tahfiz Darul Quran Ittifaqiyah, situata nel distretto principale di Datuk Keramat, a maggioranza malese. "Le vittime possono essere decedute per l'inalazione di fumo o sono rimaste intrappolati nelle fiamme", ha spiegato il direttore dei Servizi antincendio di Kuala Lumpur. "Sicuramente questo è uno dei peggiori drammi del paese negli ultimi 20 anni; stiamo indagando sulle cause del rogo", ha aggiunto.

L’incendio è avvenuto nel piano più alto dell’edificio di tre piani, ed è proprio lì che la maggior parte degli studenti sarebbe deceduta, intrappolati dietro finestre sbarrate e un'uscita bloccata, secondo quanto riporta l’agenzia Reuters. I vigili del fuoco sono intervenuti dopo aver ricevuto una chiamata angosciata alle 5,41 di questa mattina e hanno impiegato un'ora per spegnere le fiamme. Secondo quanto riportato dal quotidiano The Star, sono riusciti a salvarsi 12 studenti e 2 docenti, mentre altri 22 ragazzi di età compresa tra 13 e 17, e due insegnanti, sono morti nel rogo.

“L'incendio è partito vicino alla porta di ingresso del dormitorio dei ragazzi, intrappolando le vittime in quanto si trattava dell'unica via d'accesso all'edificio, e le finestre erano anch'esse completamente bruciate”, ha spiegato un altro dirigente dei vigili del fuoco, Abu Obaidat Mohamad Saithalimat. Quanto alle cause, Saithalimat ha detto che si pensa ad un “corto circuito”. Un altro responsabile dei vigili del fuoco, parlando in anonimato, ha spiegato che “i corpi delle vittime erano accatastati gli uni sugli altri”, suggerendo l'ipotesi del tentativo di una fuga precipitosa per provare a salvarsi dalle fiamme.

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