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Legge elettorale, arriva l’Italicum bis ma il Pd frena: “Non è detto che lo voteremo”

Il testo base presentato dal relatore, un Italicum bis adeguato per il Senato, accolto bene dal M5S, ma il pd frena: “Non scontato il nostro sì”
A cura di Antonio Palma
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Dopo giorni di incontri, vertici e mediazioni, il testo base della nuova legge elettorale è finalmente approdato  in Parlamento per l'avvio della discussione. Si tratta di un sorta di  "Italicum bis", ossia l'estensione anche al Senato della legge elettorale della Camera così come modificata dalla sentenza della Consulta che aveva bollato come incostituzionale la precedente legge. Tra i punti cardine del meccanismo base depositato dal relatore Mazziotti c'è l'estensione del premio di maggioranza alla lista che abbia il 40% e non alla coalizione, con soglia di sbarramento per entrambe le Camere al 3% (su base regionale a Palazzo Madama).

Per ottenere il ‘premio' ad una lista quindi basta raggiungere la quota prevista in una delle due Camere e non in entrambe, vale a dire che ci potrà essere una doppia maggioranza. Il testo base della legge elettorale prevede inoltre 50 collegi plurinominali al senato e 100 alla Camera, sempre con capilista bloccati e preferenze. Estesa all'intero Parlamento inoltre la disciplina per l'equilibrio di genere. Infine prevista la sostituzione del criterio del sorteggio in caso di elezione in più collegi, con la regola per la quale il candidato risulta eletto nel collegio in cui la lista ha ottenuto la percentuale più bassa.

Il testo è stato accolto bene dal M5S che per bocca del responsabile riforme Danilo Toninelli commenta: "Bene Mazziotti: si parte dal Legalicum. Il Pd scarichi Verdini e voti legge condivisa. Siamo disposti anche a correttivi di governabilità". La proposta però al contrario non sembra essere piaciuto proprio al partito democratico che, dopo la presentazione del testo, ha fatto sapere che l’ok dei dem non è scontato. "Fermo restando il grazie al relatore, non è scontato il nostro voto, lo decideremo dopo aver consultato l'ufficio di presidenza del gruppo come è corretto fare di fronte ad una scelta così importante" ha spiegato infatti in serata il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato.

"Noi avevamo un'altra proposta che aveva un valore diverso con una quota maggioritaria che introduce un modello di coalizione che poteva esser accettato da tutti e garantiva meglio la governabilità" ha precisato Rosato riferendosi al cosiddetto sistema tedesco corretto che era stato portato avanti anche dal senatore Denis Verdini nei mesi scorsi. "Noi accettiamo con rispetto il testo base. Diamo la nostra disponibilità per migliorarlo ma  mi turba che il Pd prende già le distanze e siccome abbiamo aspettato tre mesi che il Pd scendesse dal pero ci piacerebbe sapere cosa vuole ma anche come lo vuole,  a questo punto mi cadono le braccia, sarebbe il caso e lo dico io a Renzi di smettere di giocare" ha commentato invece Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera.

"Nel testo-base della legge elettorale proposto dal presidente Mazziotti è inaccettabile la conferma dei capilista bloccati alla Camera e la loro estensione al SenatoW hanno affermato invece  deputati Mdp, concludendo: "In questo modo ogni partito potrebbe disporre addirittura di 150 capilista bloccati e quasi i tre quarti dei parlamentari eletti sarebbero sottratti alla scelta dei cittadini".

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