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Il Governo trova la quadra sulla legge di stabilità: no a nuove tasse, niente tagli a sanità

Il Consiglio dei ministri alla prova della legge di stabilità: tra tagli ed interventi, Letta e Saccomanni cercano di non rompere gli equilibri interni alla maggioranza.
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Ore 21.45 – Dalle linee guida nuovi particolari sulla manovra. Mentre il Consiglio dei ministri è ancora in corso, cominciano ad essere più chiari alcuni punti della legge di stabilità che entro la mezzanotte di stasera sarà inviata a Bruxelles. Innanzitutto viene ribadito che alcune risorse arriveranno dal rientro dei capitali all'estero e dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia (si attende la quantificazione precisa nelle prossime ora), mentre caleranno rispetto alle anticipazioni quelle destinate al taglio del cuneo fiscale (sull'intera questione, a saldi invariati, la partita si giocherà in Parlamento). Confermato l'incentivo per il passaggio da contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato e rifinanziamento fino a 600 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga. Non ci sarà invece l'annunciato aumento al 22% della tassa sulle transazioni finanziarie.

Ore 21.10 – Prime critiche dalla Cgil. In attesa di conoscere nel dettaglio il provvedimento, la Cgil rende noto che "le prime indicazioni emerse dalla conferenza stampa di presentazione della Legge di Stabilità non convincono". In particolare le "risorse destinate alla restituzione fiscale per i lavoratori  sono insufficienti, mentre per il reddito da pensione nulla è stato fatto". Insomma, per la Cgil manca "un chiaro segnale di equità e chiare indicazioni in direzione di ridistribuzione del reddito".

Ore 20:25 – Dopo conferenza stampa, Letta, Saccomanni, Sacconi ed Alfano sono tornati in Consiglio dei ministri per mettere nero su bianco i dettagli della legge di stabilità da presentare alla Comunità Europea (di cui hanno anticipato i punti salienti, che abbiamo riassunto qui).

ORE 19:50 – Letta soddisfatto: "Per la prima volta una legge finanziaria che non presenta nuove tasse". Il Presidente del Consiglio in conferenza stampa ha presentato sommariamente i risultati del lungo lavoro sulla legge di stabilità, rivendicando tutti i meriti di un provvedimento che "restituisce risorse agli italiani", senza nuove tasse: un risultato ottenuto grazie al rigore nei conti dei mesi scorsi e ad una oculatezza nelle scelte. Del resto, ha chiosato Letta, "non possiamo stampare moneta, ma abbiamo tenuto i conti in ordine e non taglieremo la Sanità". Sulla stessa linea Alfano, che ha spiegato come nel triennio la pressione fiscale scenderà di un punto percentuale, grazie a riduzione della spesa pubblica e a privatizzazioni mirate.

Ore 19: 40 – TERMINATO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI: Letta in conferenza stampa parla di obiettivi centrati con legge stabilità: debito pubblico in calo nei tre anni,  obiettivo 2,5% del rapporto deficit Pil, calo spesa primaria, calo delle tasse che comincia subito per famiglie e imprese con calo pressione fiscale dal 44,3% al 43,3%. Il Presidente del Consiglio ha poi confermato che non ci saranno tagli alla Sanità e che restano invece i 2,5 miliardi per la riduzione del cuneo fiscale, assieme al miliardo per l'ecobonus e a 1,6 miliardi per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. La manovra è nella sua interezza di 11,5 miliardi per quest'anno e di 15 miliardi per i prossimi due anni e le risorse arriveranno da 4 capitoli distinti:

  • 3,5 miliardi di tagli alla spesa (1 miliardo dalle regioni, 2,5 da spesa dello Stato)
  • 3,2 miliardi da dismissioni immobiliari e rivalutazione partecipazioni statali
  • 1,9 miliardi da interventi fiscali (500 milioni tax espenditures, aumento dell'aliquota di bollo per la gestione delle attività finanziarie)
  • 3 miliardi da uscita di procedura d'infrazione per deficit eccessivo

Ore 19.25 – Stando a quanto riporta l'Ansa, citando fonti della maggioranza, non si avranno tagli alla Sanità nel triennio 2014 – 2016: Saccomanni sarebbe dunque orientato a rinunciare alla riduzione di 2,6 miliardi dei fondi inizialmente prevista dalla bozza della legge di stabilità.

Ore 19:10 – La riunione del Cdm è in corso da una mezz'ora e continuano ad aggiungersi dichiarazioni su dichiarazioni (in gran parte relative alla necessità di ampliare le risorse per il taglio del cuneo fiscale e di evitare allo stesso tempo tagli sostanziali al Welfare), ma non filtrano indiscrezioni su una possibile intesa fra le diverse anime della maggioranza. Ricordiamo inoltre, che la Commissione Europea ha chiesto di visionare il provvedimento entro la mezzanotte di stasera (richiesta che del resto vale per tutti i Paesi europei).

Ore 18:30 – Comincia con quasi due ore di ritardo la riunione del Consiglio dei ministri. Resta ovviamente confermato che al primo punto dell'ordine del giorno vi è la presentazione della legge di stabilità.

Ore 18.00 – Intanto giunge dalla Uil un primo studio sugli effetti dell'ingresso della nuova imposta "Trise", che dovrebbe accorpare Imu e Tares. Secondo il Servizio politiche territoriali della Uil che elabora i dati sulla base di abitazioni A/2 con rendita catastale e aliquota base di 1 per mille per quanto concerne i servizi la tassa peserà circa 105 euro a famiglia, anche se molto dipenderà dalle decisioni delle singole amministrazioni locali: ad esempio a Bologna l'incidenza sarà di 269 euro, 259 a Milano e 198 a Roma.

Ore 17.15 – In attesa dell'avvio della riunione del Consiglio dei ministri, si moltiplicano le voci polemiche relativamente all'ipotesi di tagli a Sanità ed Enti locali. Sia Uil che Cgil giudicano infatti "inaccettabili" ulteriori tagli alla pubblica amministrazione, già "duramente colpita dalle manovre dei governi precedenti" e rilevano come il "costo della crisi continui a gravare sempre sulle fasce reddituali medio – basse e sul lavoro dipendente".

Dopo settimane di indiscrezioni e mezze anticipazioni, con tanto di fuoco di sbarramento preventivo da parte dei componenti della maggioranza delle larghe intese, è "l'ora della verità" per il Governo Letta. Il Consiglio dei ministri di oggi, infatti, discuterà e approverà la legge di stabilità, mettendo nero su bianco due disegni di legge: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" (appunto la Legge di stabilità per l'anno 2014) e Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale per il triennio 2014 – 2016″.

Nelle ultime ore per la verità, analisti ed addetti ai lavori hanno già chiarito il quadro complessivo entro il quale si è mosso il ministro Saccomanni. Del resto, si conosce già l'intenzione (e la necessità in alcuni casi) del Governo di intervenire su alcuni punti specifici: taglio del cuneo fiscale, allentamento del patto di stabilità interno, spending review, rifinanziamento cassa integrazione, revisione della tassazione sulle rendite finanziarie, riorganizzazione incentivi e detrazioni. Enorme anche l'attesa per la definizione della nuova service tax, che sostituirà Imu e Tares e che dovrebbe essere strutturata in "tre capitoli", con una componente patrimoniale, una legata ai servizi indivisibili e l'altra alla tassa sui rifiuti (che resterà determinata dai Comuni). Difficile anticipare invece quale sarà la portata dei tagli lineari, con le voci su una sforbiciata di oltre 3 miliardi di euro alla Sanità che è stata seccamente smentita da alcuni membri dell'esecutivo.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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