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Legge di stabilità, il Governo prova a far quadrare i conti: ecco come

A poche ore dalla deadline, Letta e Saccomanni continuano a lavorare alla legge di stabilità: ma la battaglia sarà sulle coperture…
A cura di Redazione
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Per ora si ragiona solo su indiscrezioni e mezze notizie, ma la sensazione è che sulla legge di stabilità la partita sarà lunga e complessa, con ripercussioni sulla stabilità dell'esecutivo e in generale sugli equilibri interni alla maggioranza di Governo. Letta e Saccomanni del resto non hanno mai nascosto la centralità del provvedimento nel complesso dell'azione di Governo e hanno già messo in conto eventuali resistenze e contestazioni, non solo dall'area che fa riferimento al Popolo della Libertà. E i due sanno benissimo che, al netto delle variazioni in sede di conversione del provvedimento, il vero nocciolo della questione è quello delle risorse.

A cominciare dallo sforzo messo in campo per il taglio al cuneo fiscale: si parla di 5 miliardi di euro, cifra che consentirà di avviare quella riduzione progressiva del cuneo fino al 2016 e che garantirà un bonus di circa 250 euro netti in busta paga (probabilmente nel mese di maggio 2014). Come ricorda il Sole 24 ore poi, "sulla falsariga di quanto già fatto dal Governo Monti con il salva-Italia e nell'ultima legge di stabilità sul tavolo resta sempre l'aumento delle deduzioni Irap per dipendenti, giovani e donne. Sul fronte contributivo il taglio al cuneo punta su contributi Inail e quelli per la malattia".

Di pari rilevanza si annuncia la revisione dei panieri dell'Iva, con l'ipotesi di una nuova aliquota del 7 / 8 percento che andrebbe ad inglobare alcuni beni tassati al 4 ma anche altri che hanno appena subito l'aumento al 22%. Punto centrale sarà invece l'introduzione della cosiddetta Service Tax, che dal primo gennaio andrà a rimpiazzare l'Imu e la Tares. Come vi raccontavamo qualche ora fa la nuova imposta "sarà il risultato di tre componenti (possesso, servizi, rifiuti) e il Governo si è impegnato ad impedire che l'importo complessivo superi l'attuale tetto massimo dell'Imu. Secondo alcune indiscrezioni, l'impianto disegnato da Saccomanni prevederebbe una forte componente patrimoniale pari al 3 per mille o trenta centesimi di euro per metro quadrato. Resta invece ancora in bilico la questione del calcolo della base imponibile, dal momento che adeguarla ai valori catastali attualmente in vigore significherebbe rischiare di incorrere nelle stese incongruenze che hanno accompagnato l'Imu nel suo breve ciclo".

Per ciò che concerne i provvedimenti di riduzione della spesa appare abbastanza chiaro che assisteremo ad un vero e proprio braccio di ferro fra i ministeri interessati dai tagli (e qualche avvisaglia si è già avuta con la protesta della Lorenzin sull'ipotesi di tagli alla Sanità per ulteriori 3,5 miliardi). Ma non solo, perché come lasciato intendere dal nuovo commissario alla spending review Carlo Cottarelli, i tagli riguarderanno ancora Comuni e province (che potrebbero essere parzialmente bilanciati da un allentamento del patto di stabilità).

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