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La fondazione di George Soros si difende: “Mai finanziato ong che salvano migranti”

L’Open Society Foundation prova a smontare le accuse mosse dai complottisti, che vedono il miliardario ungherese George Soros come il finanziatore del traffico di esseri umani nel Mediterraneo.
A cura di Annalisa Cangemi
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In un'intervista esclusiva rilasciata a The Post Internazionale, la fondazione del magnate ungherese George Soros, l'Open Society, prova a smontare le teorie del complotto, secondo cui l'organizzazione sarebbe coinvolta nel traffico di esseri umani del Mediterraneo: "È un’accusa assurda, senza alcuna base di fatto. Generalmente queste teorie del complotto sono avanzate da coloro che cercano di suscitare la paura del popolo per i propri scopi politici e da coloro che si oppongono alla più ampia missione della Open Society di promuovere la partecipazione democratica (inclusi i troll internet filo-russi)". In particolare, a proposito delle ong, La fondazione sottolinea che alle organizzazioni umanitarie che salvano migranti in mare non sarebbero mai stati donati soldi: "Open Society Foundations non fornisce sostegno finanziario per le operazioni di ricerca e soccorso condotte nel Mediterraneo da varie ong, anche se incoraggiamo questi sforzi umanitari".

Smentendo le accuse lanciate dal ministro degli Interni Matteo Salvini, in una precedente dichiarazione, l'Open Society Foundations aveva dichiarato: "I nostri finanziamenti aiutano le organizzazioni in Italia a lavorare su tutti gli aspetti delle sfide poste dalla migrazione. Ciò va dall’assicurare che i rifugiati e i migranti siano trattati con dignità e umanità dalle autorità, all'esposizione e al contrasto dello sfruttamento dei migranti in alcuni settori dell’economia, al sostegno delle comunità locali di accoglienza e dei volontari che forniscono servizi come lezioni di lingua".

In Italia, spiega Laura Silber, la direttrice comunicazione, "investiamo molto poco, meno del 3% dei finanziamenti totali verso l'Europa. Non possiamo fare i nomi dei beneficiari individuali, ma Soros si è occupato privatamente di finanziare la campagna di Hillary Clinton e la sua si è mossa per fermare le limitazioni in merito a diritti civili e politici imposti da Trump". 

Quando la giornalista domanda come mai la fondazione sia guardata con ostilità da Mosca, che l'ha infatti espulsa nel 2015, la Silber risponde così: "Sosteniamo valori a cui il presidente Putin sembra opporsi: un dibattito democratico creativo, un governo trasparente in grado di controllare la corruzione, media indipendenti e attivi, gruppi della società civile in grado di supportare la parità di accesso per tutti ai servizi statali e molto altro ancora. Dispiace che il Cremlino consideri tutto ciò una minaccia. Crediamo che molte persone in Russia continuino a sostenere i valori della democrazia, della libertà di espressione, della responsabilità nei confronti dei cittadini e dell’accesso ai diritti umani fondamentali, che hanno accolto con entusiasmo dopo la caduta dell'Unione Sovietica".

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