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Islanda, si risveglia il vulcano Grimsvotn: una colonna di fumo paralizza i cieli del Paese

Il vulcano islandese Grimsvotn s’è risvegliato e ha ripreso la sua attività eruttiva. Al momento lo spazio aereo islandese è chiuso, ma le conseguenze potrebbero farsi sentire anche in altre parti d’Europa.
A cura di Alfonso Biondi
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Eruzione del vulcano Grimsvotn

Una densa colonna di fumo alta ben 15 Km. Il vulcano Grimsvotn, il più grande dell'Islanda, ha deciso di svegliarsi dopo sette anni di riposo e da ieri ha ripreso la sua attività eruttiva. Il vulcano si trova in una regione disabitata del Paese e giace sul Vatnajokull, il più grande ghiacciaio dell'Islanda. L'eruzione ha causato il blocco dell'aeroporto internazionale di Keflavik, il maggiore dell'Islanda e la No fly zone imposta su un raggio di 120 miglia nautiche (circa 220 chilometri) attorno al vulcano ha di fatto annullato il traffico aereo nell'intera isola.

Hjordis Gudmundsdottir, portavoce dell'ente responsabile per gli aeroporti e l'aviazione civile (Isavia) ha riferito che "lo spazio aereo è chiuso e resterà chiuso almeno per le prossime ore". Per l'Isavia, al momento, non è possibile fissare con certezza la regolare ripresa del traffico aereo, anche perché bisognerà capire in che modo evolverà l'attività del vulcano.

Eruzione del vulcano Grimsvotn

Ma il risveglio di Grimsvotn potrebbe riguardare non solo l'Islanda. Al momento il traffico aereo europeo non ha subito danni dall'accaduto e, secondo quanto riferito dall'ente per il controllo e la gestione del traffico aereo europeo (Eurocontrol), non dovrebbe subirne per le prossime 24 ore. Se l'eruzione dovesse proseguire con la stessa intensità di queste ore, però, la cenere martedì potrebbe raggiungere la Scozia, giovedì/venerdì l'Inghilterra e la parte settentrionale di Francia e Spagna.

La brusca ripresa dell'attività eruttiva di Grimsvotn riporta alla mente quella del suo "collega" Eyjafjallajokull, anch'esso islandese. In quell'occasione- stiamo parlando di circa un anno fa- la cenere che derivò dall'eruzione di Eyjafjallajokull gettò il traffico aereo europeo nel caos più totale, bloccandolo per circa un mese e causando danni economici per circa 5 miliardi di dollari. L'impatto della nuova eruzione, però, non dovrebbe portare tutti questi problemi. La cenere proveniente da Grimsvotn è infatti meno fine rispetto a quella emessa da Eyjafjallajokulle e quindi meno pericolosa.

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