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Isabella Noventa, la sorella dell’ex piange disperata in carcere: “Sono nei guai”

“Sono finita in un guaio più grande di me. Non mi immaginavo nulla di simile”, dice Debora Sorgato, dal carcere di Montorio Veronese, dove è rinchiusa per l’omicidio premeditato in concorso della 55enne di Albignasego. Nel frattempo il corpo di Isabella non si trova…
A cura di Biagio Chiariello
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A sinistra Debora Sorgato
A sinistra Debora Sorgato

Le indagini sul caso della scomparsa di Isabella Noventa vanno avanti a ritmi serrati. Da una parte si cerca ancora il corpo della segretaria 55enne di Albignasego, dall’altra gli inquirenti stanno provando a dissipare ogni dubbio residuo sulle responsabilità del trio di arrestati per omicidio premeditato. Le operazioni di ricerca nel Brenta, sospese dopo il tragico incidente costato la vita venerdì scorso al sub della polizia Rosario Sanarico, sono riprese purtroppo senza novità importanti, nonostante l'ausilio di uno speciale radar subacqueo. Così come nessun esito ha avuto il nuovo sopralluogo effettuato nel casolare di Freddy Sorgato, a Noventa Padovana, dove l’ex fidanzato della vittima ha detto di aver gettato il cadavere della donna, la notte fra il 15 e 16 gennaio. Sul posto è giunta anche una ruspa, con la quale sono iniziate le operazioni di scavo, che si sono concentrate su un punto su cui il radar e i cani molecolari si sarebbero soffermati. Non era però il corpo di Isabella.

Debora Sorgato piange in carcere: "Sono finita in un guaio"

Oltre a Sorgato, in carcere, con l’accusa di omicidio premeditato in concorso, ci sono l’amante del ballerino, Manuela Cacco, e la sorella dell’uomo Debora Sorgato. Quest’ultima, ieri in cella nel carcere di Montorio Veronese, “ha pianto disperata”, scrive il Gazzettino. Nel primo pomeriggio è andata a trovarla il suo avvocato Roberto Morachiello. La donna, ancora una volta, ha assicurato di non c’entrare nulla dell’omicidio e ha aggiunto: “Sono finita in un guaio più grande di me. Non mi immaginavo nulla di simile”. Secondo la difesa, Debora Sorgato e la tabaccaia di Camponogara Manuela Cacco, la sera del 15 gennaio, sono arrivate a casa di Freddy quando lui aveva già ucciso Isabella Noventa e si era anche già liberato del corpo. Nei prossimi giorni, il legale dovrebbe presentare istanza di concessione di una misura alternativa al carcere: l’obiettivo sono gli arresti domiciliari.

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