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Iraq, Obama autorizza raid aerei: “Impediremo un genocidio”

Il presidente Barack Obama, parlando in diretta tv, ha spiegato che gli Stati Uniti sono stati costretti ad agire in Iraq: “Non possiamo chiudere gli occhi”, così ribadendo che non invierà truppe americane nel Paese.
A cura di Susanna Picone
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“Oggi ho autorizzato bombardamenti aerei mirati in Iraq per colpire i terroristi e proteggere il personale americano. Ho autorizzato anche il lancio di aiuti umanitari a favore della popolazione irachena in difficoltà”: a dirlo, nel corso di una diretta televisiva, è stato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. “Bombarderemo i jahidisti se necessario, se avanzeranno verso la città di Erbil”, ha aggiunto ancora l’inquilino della Casa Bianca spiegando che gli Stati Uniti sono costretti ad agire per evitare un potenziale genocidio. Per Obama l’America – di fronte a quanto sta accadendo in Iraq, dove continua l’avanzata dei miliziani dell’Isis – “non possiamo chiudere gli occhi”. Il presidente americano ha quindi ribadito che non è sua intenzione inviare truppe americane sul territorio iracheno. Oggi l'America interviene per aiutare le minoranze – ha detto ancora Obama in conferenza stampa alla Casa Bianca – ma “non permetteremo che gli Usa siano trascinati in un'altra guerra in Iraq”. In ogni caso bisogna garantire la sicurezza delle truppe mandate in passato nell’ambito del piano di contrasto all’avanzata dello Stato islamico: “Quando la vita di cittadini americani è in pericolo, dobbiamo agire. È un mio dovere”, ha detto ancora Obama facendo riferimento ai soldati di stanza a Erbil e al consolato Usa.

Iraq, il Consiglio di sicurezza Onu e l’appello del Papa

Prima dell’annuncio di Obama fonti curde riprese da vari mezzi di informazione americani avevano sostenuto che i raid statunitensi in Iraq erano già iniziati, ma la notizia è stata smentita dal Pentagono e da esponenti governativi di Bagdad. Della crisi in Iraq è tornato a occuparsi anche il Consiglio di sicurezza dell'Onu: in una dichiarazione approvata all'unanimità ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché sostenga il governo iracheno, condannando le violenze dell'Isis e la “persecuzione” nei confronti delle minoranze religiose. Anche Papa Francesco ha lanciato un appello per fermare il “dramma umanitario” in corso nel Paese.

Caccia Usa già in azione, vietati voli commerciali

È di questi minuti fa la conferma dei primi movimenti dell'aviazione statunitense: due caccia avrebbero infatti compiuto una prima azione bombardando alcune postazioni militari che dovrebbero far riferimento all'Isis. Il Pentagono ha del resto confermato la volontà di intervenire "ogni volta che sia in pericolo la sicurezza dei cittadini statunitensi". Proprio a causa dei bombardamenti aerei la Federal Aviation Administration, l'Ente dell'aviazione civile americana, ha vietato a tutti i voli commerciali americani di sorvolare l'Iraq. Lo comunica la stessa Faa, citando spiegando che in zona vi è una situazione potenzialmente pericolosa per i voli civili.

Appoggio di Italia e Francia all'azione americana

Dopo i primi raid aerei americani in Iraq, arriva il sostegno formale di Italia e Francia alla decisione di Obama di intervenire nel Paese. "Condividiamo la scelta del presidente americano Barack Obama di intervenire in Iraq perché l'Italia ritiene necessario proteggere i civili iracheni e in particolare cristiani e yazidi perseguitati da Isis e sostenere lo sforzo delle milizie curde Peshmerga per fermare l'avanzata di Isis" ha dichiarato infatti il nostro ministro degli Esteri, Federica Mogherini, aggiungendo di considerare fondamentale e urgente una mobilitazione dell'intera comunità internazionale in zona. "La comunità internazionale deve restare al fianco del governo iracheno e mobilitarsi per portare aiuti alle popolazioni" ha proseguito infatti Mogherini, ricordando che "l'Italia in questo si è già attivata stanziando nei giorni scorsi un milione di euro – attraverso Oms, Pam e Unicef – impiegati per attività di prima assistenza degli sfollati e per il ripristino delle condizioni di vita nelle aree abitate da minoranze cristiane nella piana di Ninive, sotto controllo dei Peshmerga". Sostegno agli Usa anche dal Presidente Francese Hollande  che si è detto "pronto a prendere parte" alla lotta in difesa dei civili perseguitati dai jihadisti dello Stato islamico in Iraq. "La Francia esaminerà con gli Stati Uniti e gli altri partner le azioni che potranno essere attuate per apportare in modo congiunto tutto il sostegno necessario a mettere fine alle sofferenze delle popolazioni civili" hanno spiegato dall'Eliseo invitando l'Unione europea "a svolgere rapidamente un ruolo attivo in questo sforzo comune e a mettere a disposizione tutti i mezzi di assistenza possibile in risposta a questa situazione catastrofica".

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