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Com’è Batora: Lost Haven, il videogioco italiano sulla salvezza dell’umanità

Protagonista di Batora: Lost Haven è Avril, una sedicenne solare, caparbia e altruista. Col supporto della sua migliore amica Mila, deve trovare un modo per fermare la distruzione che sta travolgendo l’intera umanità.
A cura di Lorena Rao
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Squadra che vince non si cambia? Per Stormind Games, software house italiana, non è così. Nonostante il successo d'esordio con l'horror Remothered: Tormented Fathers e la pubblicazione del sequel Remothered: Broken Porcelain, il giovane team di sviluppo ritorna in scena con un gioco dalle tinte del tutto diverse. Tale gioco è pubblicato da Team 17, prende il nome di Batora: Lost Haven ed è un action RPG (Role Playing Game) interplanetario a tratti fantasy a tratti Sci-Fi. Questo non è l'unico contrasto su cui Batora fonda la sua essenza. Anzi, si potrebbe dire che tutto il gioco si basa su dualismi in opposizione. Prima però di trattare questo aspetto emerso in occasione dell'anteprima stampa, occorre fare un passo indietro.

Protagonista di Batora: Lost Haven è Avril, una sedicenne solare, caparbia e altruista. Col supporto della sua migliore amica Mila, deve trovare un modo per fermare la distruzione che sta travolgendo l'intera umanità. Un obiettivo ambizioso per una semplice umana, ma non per la Custode dell'Equilibrio. Avril è infatti "The Chosen One", la prescelta da Sole e Luna per riportare armonia su diversi pianeti attanagliati da gravi crisi. Per riuscirci, la protagonista deve sfruttare il potere di speciali amuleti che, oltre a darle un aspetto magico e solenne, le conferiscono due poteri: attacchi fisici tramite il supporto di Sole, caratterizzati dal colore arancione, e attacchi mentali attraverso il potere di Luna, caratterizzati invece dal viola.

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Ciò si traduce, in termini di gameplay, in meccaniche tratte dagli hack and slash per le abilità fisiche/ravvicinate e dai twin-stick shooter per le abilità mentali/a distanza. Ne viene fuori un effetto generale che richiama la nota serie di Blizzard, Diablo. Ispirazione evidente anche nella scelta della visuale isometrica, dall'alto. Tornando ai combattimenti, a seconda del colore dell'aurea che presentano i nemici, Avril dovrà alternare approccio fisico e mentale, in una concatenazione di tecniche fondamentale per uscire vittoriosi dai numerosi scontri. Ciò diventa essenziale soprattutto contro i boss, che presentano una doppia vita dalla duplice natura.

Ma Batora: Lost Haven non è solo un gioco di combattimenti. In fase di anteprima, è stato possibile visitare due dei pianeti che compongono l'avventura di Avril: Gryja e Huav. Due luoghi molto diversi tra loro: uno è il pianeta delle rocce, l'altro è il pianeta della sabbia e dell'aria. Nel primo vi abita una popolazione tribale di guerrieri, nel secondo invece risiedono creaturine fortemente spirituali. Sebbene al momento il gioco sia in una fase di work in progress e dunque privo di alcuni elementi (missioni e personaggi secondari, per esempio), l'essenza di ogni singolo pianeta è comunque emersa. Il merito è dei dialoghi e dei collezionabili nascosti in giro sotto forma di alberi, poi consultabili dal menù per scoprire porzioni di lore, ossia del contesto in cui è ambientato il gioco.

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Ad arricchire ancora di più la struttura ludica di Batora: Lost Haven vi è un sistema di dialoghi basato sulle scelte. Qui avviene uno dei tanti contrasti che caratterizzano il titolo: nonostante, infatti, questo si presenta come un gioco per un pubblico giovane – e questo lo prova il tono dei dialoghi e la scelta di una sedicenne come protagonista – le scelte che si possono prendere danno origine a risvolti maturi e profondi. Ciò è merito di una scrittura frizzante e leggera pronta però a mutare attraverso un adeguato cambio dei toni e i colpi di scena. Non è dunque facile prendere una decisione in Batora, anche perché tale aspetto influenza non solo la trama, ma anche il sistema di progressione di Avril. Per capire meglio, in base alla risposta data, che può appartenere al filone "conqueror" se irruenta o al filone "defender" se ponderata, si acquisiranno determinati punti da spendere in rune che migliorano le statistiche o danno abilità aggiuntive.

Ma le possibilità di gameplay offerte da Batora non finisco qui: durante l'esplorazione dei pianeti sarà necessario superare dei puzzle all'interno di rovine sospese. Anche qui è fondamentale l'alternanza di tecniche fisiche e mentali per la risoluzione degli enigmi. Ad esempio, una porta potrà essere aperta solo se colpita con gli attacchi del Sole, così come una pietra rotante potrà essere spostata su un interruttore solo tramite i poteri mentali della Luna.

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Dialoghi frizzanti e scelte cupe; combattimenti concitati e risoluzioni ragionate di puzzle; corpo e mente; Sole e Luna. Insomma, in Batora: Lost Haven i dualismi dominano e aiutano a consolidare la natura variegata del titolo. Un grande banco di prova per Stormind Games, che si ritrova tra le mani un titolo differente in tutto e per tutto rispetto ai lavori precedenti. Per adesso c'è da restare positivi di quanto visto, anche se è evidente lo stato provvisorio del titolo, soprattutto se ci si sofferma sulla pulizia grafica o sulla pochezza di interazioni disponibili durante l'esplorazione. Si può comunque dire che la qualità degli artwork delle fasi di caricamento o dei dialoghi e la qualità del comparto sonoro sono già apprezzabili. In particolare, alcuni brani musicali che fanno da sottofondo risultano davvero ispirati e piacevoli. Anche il doppiaggio inglese si presenta molto godibile.

Tutto questo non è altro che un assaggio in anteprima che dimostra le ambizioni di Stormind Games. Occorre però aspettare ancora per averne una prova concreta e definitiva: il lancio di Batora: Lost Haven è previsto per l'autunno 2022 su PlayStation4, PlayStation5, Nintendo Switch, Xbox One, Xbox Series X|S e PC. Intanto quanto visto finora sembra interessante, soprattutto per la centralità che ha il tema del dualismo, sia in chiave narrativa che ludica.

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