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La “cometa dei Neanderthal” si avvicina alla Terra: quando vederla nel cielo (anche a occhio nudo)

La cometa C/2022 E3 (ZTF), ribattezzata “dei Neanderthal” perché non si faceva vedere da oltre 50mila anni, nei prossimi giorni diventerà (molto probabilmente) visibile a occhio nudo. Ecco tutto quello che c’è da sapere per non perdersi lo spettacolo.
A cura di Andrea Centini
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La cometa NEOWISE nel cielo serale. Credit: Pixabay
La cometa NEOWISE nel cielo serale. Credit: Pixabay

Il nuovo anno è iniziato con un evento astronomico eccezionale, la visita di una cometa che non transitava dalle parti della Terra da oltre 50mila anni, secondo i calcoli degli esperti. Ciò significa che il suo ultimo transito è stato ammirato anche dall'Homo neanderthalensis, il nostro "cugino" antenato estintosi circa 40mila anni fa (ma del quale conserviamo ancora oggi diversi geni). Proprio per questo motivo l'oggetto celeste, il cui nome ufficiale è C/2022 E3 (ZTF), è stato soprannominato “cometa dei Neanderthal”. Il dettaglio più intrigante di questa visita risiede nel fatto che la “palla di ghiaccio” è in avvicinamento al nostro pianeta e si ritiene – con buona probabilità – che possa diventare visibile a occhio nudo tra la la seconda metà di gennaio e l'inizio di febbraio. Ma per ammirarla serviranno comunque determinate condizioni.

Come spiegato su una guida all'osservazione redatta dall'astrofisico Gianluca Masi, “salvo capricci dell’ultima ora, la cometa C/2022 E2 ZTF dovrebbe a breve risultare marginalmente visibile senza strumenti”. Qualora dovesse diventasse davvero visibile a occhio nudo, infatti, l'oggetto celeste non regalerà un exploit come quello della meravigliosa cometa C/2020 F3 (NEOWISE), che impreziosì i cieli d'Italia nell'estate del 2020. Supererà infatti di poco il limite percettivo per l'occhio umano, con una magnitudine (luminosità stimata) di appena 5, più o meno come la galassia di Andromeda a occhio nudo, come spiegato dal dottor Masi. Per poter osservare la cometa dei Neanderthal a occhio nudo servirà dunque un cielo limpido, stellato e molto buio, cioè essenzialmente privo di inquinamento luminoso. Purtroppo anche la presenza ingombrante della Luna ridurrà le finestre osservative nelle giornate migliori, ma con un pizzico di impegno tutti dovremmo riuscire ad ammirare l'affascinante viaggiatore spaziale venuto da lontano. Con un piccolo binocolo, telescopio e fotocamera con obiettivo discreto il risultato sarà comunque garantito. Ma quale sarà il momento migliore per osservare la cometa?

La mappa della posizione della cometa nel cielo tra gennaio e febbraio. Credit: Gianluca Masi / Virtual Telescope Project
La mappa della posizione della cometa nel cielo tra gennaio e febbraio. Credit: Gianluca Masi / Virtual Telescope Project

L'oggetto celeste il 12 gennaio 2023 raggiungerà la distanza minima dal Sole (perielio), evento che aumenterà sensibilmente la sua luminosità e – verosimilmente – anche la dimensione delle sue due lunghe code di gas e polveri, alimentate proprio dalla fusione degli strati superficiali della cometa (a causa dell'aumento della temperatura). Il 1 febbraio si troverà invece al perigeo, la distanza minima dalla Terra, pari a poco meno di 43 milioni di chilometri. La massima visibilità a occhio nudo, qualora dovesse palesarsi, dovrebbe essere raggiunta proprio a ridosso tra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio. Come spiegato dal dottor Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope Project e curatore del planetario di Roma, dalla metà di gennaio la cometa diventerà circumpolare, ciò significa che “la vedremo per tutta la notte, non tramontando mai”. È esattamente ciò che avviene con le stelle del Grande Carro; Masi sottolinea infatti che sono “astri abbastanza vicini nel cielo alla Stella Polare” e pertanto “restano sempre sopra il nostro orizzonte”.

Riassumendo, alla luce di queste premesse, il dottor Masi spiega che la cometa "dovrebbe diventare debolmente visibile ad occhio nudo da luoghi bui tra la fine di gennaio e i primi di febbraio", e "sarà certamente alla portata di piccoli strumenti (anche modesti binocoli) e in quel periodo si potrà vedere per tutta la notte, ben collocata nel cielo per l’Italia, pur con finestre orarie ideali”. Il disturbo della Luna, purtroppo, nelle prossime settimane si farà sentire. L'astrofisico spiega che tra il 15 e il 25 gennaio le migliori condizioni di osservabilità si avranno nella seconda parte della notte, poiché di sera la cometa sarà ancora troppo bassa sull'orizzonte (a meno di non avere un cielo completamente sgombro da ostacoli artificiali e naturali e privo di inquinamento luminoso l'osservazione sarà problematica). Anche alla fine di gennaio e all'inizio di febbraio sarà sempre meglio privilegiare la seconda parte della notte, poiché pur migliorando l'osservabilità serale ci sarà la Luna a infastidire con la sua luce. L'osservabilità serale migliorerà dopo la Luna Piena del 7 febbraio, col satellite della Terra "spostato" nella seconda parte della notte; per allora, tuttavia, la cometa non sarà più alla massima luminosità, ma resterà perfettamente godibile anche con piccoli strumenti. Fino a quando non si allontanerà a tal punto da risultare invisibile.

Il Virtual Telescope Project trasmetterà due dirette streaming per osservare il passaggio della cometa dei Neanderthal: il 13 gennaio e il 2 febbraio, rispettivamente a ridosso dell'avvicinamento massimo al Sole e alla Terra. La speranza è che anche il meteo sarà clemente e non disturberà il suggestivo spettacolo astronomico.

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