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Gli insoliti effetti sulla bocca e sui denti della semaglutide, il super farmaco per perdere peso

Uno scienziato ha spiegato i possibili effetti sul cavo orale della semaglutide, il nuovo farmaco che aiuta a perdere tanto peso.
A cura di Andrea Centini
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I nuovi farmaci per perdere peso a base di semaglutide e tirzepatide sono considerati particolarmente efficaci, poiché permettono di eliminare decine di chilogrammi e non farli riprendere anche dopo tanto tempo. Tuttavia non si tratta di terapie da seguire in autonomia, dato che è necessario uno stretto monitoraggio medico durante il percorso. Una delle ragioni risiede anche nei potenziali effetti collaterali; tra i rischi più significativi vi è quello di neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica o NAION, una malattia degli occhi severa che può determinare cecità improvvisa. Come evidenziato da un recente studio condotto da scienziati dell'istituto Massachusetts Eye and Ear della Scuola di Medicina dell'Università di Harvard, gli agonisti del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1) – la classe di farmaci cui appartengono semaglutide e tirzepatide – hanno determinato un aumento di sette volte del rischio di NAION rispetto al gruppo di controllo. La reazione avversa grave deve tuttavia essere confermata da ulteriori studi, dato che è stata rilevata solo da indagini osservazionali.

Quali sono gli effetti collaterali della Semaglutide

Tra gli altri potenziali effetti collaterali severi noti figurano anche pancreatite, reazioni allergiche e ostruzione intestinale, mentre tra quelli più lievi vi sono nausea, vomito, diarrea, stitichezza, affaticamento, mal di stomaco e altri. Vi sono poi alcune peculiari conseguenze sulla bocca, che ha descritto nel dettaglio il professor Adam Taylor in un articolo pubblicato su The Conversation. Lo scienziato, docente di Anatomia presso l'Università di Lancaster (Regno Unito), ha sottolineato che tra i possibili effetti della semaglutide e altri farmaci della classe degli agonisti GLP-1 vi sono anche riduzione della produzione di saliva con possibile secchezza delle fauci (xerostomia); alito cattivo (alitosi); e danni ai denti potenzialmente permanenti.

Partiamo da quest'ultimo effetto, che è strettamente connesso ai disturbi gastrointestinali innescati dai principi attivi di questi medicinali, tra i più comuni registrati nei pazienti. Il vomito, se ripetuto nel tempo, può infatti danneggiare lo smalto dei denti a causa dell'acido presente nello stomaco. Esso è “composto principalmente da acido cloridrico” ed “erode lo smalto dei denti”, spiega il professor Taylor. “Se il vomito si verifica per un periodo prolungato, che può durare mesi o anni, il danno sarà maggiore”, ha chiosato lo scienziato, sottolineando che se combinato alla iposalivazione può esacerbare i problemi dentali. “Questo perché – prosegue l'esperto – la saliva aiuta a neutralizzare l'acido che causa danni dentali”, sottolineando che la saliva contribuisce anche alla formazione della pellicola dentale che ha a sua volta svolge una funzione protettiva.

La riduzione della saliva è legata al fatto che la semaglutide “agisce sulle ghiandole salivari della bocca”, un effetto ancora non del tutto chiaro. Lo scienziato britannico spiega che studi condotti su modelli animali hanno determinato che gli agonisti del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1) rendono la saliva più appiccicosa, che a sua volta rende più difficile l'umidificazione della bocca. Se a questo aggiungiamo che i farmaci per perdere peso possono spingere a bere meno acqua, “agendo sulle aree cerebrali responsabili della sete”, ciò può avere un ulteriore effetto sulla produzione e sulla qualità della saliva. Lo scienziato spiega che questo fenomeno può sfociare anche nell'alitosi, dato che con la secchezza delle fauci i batteri prosperano più agevolmente sulla lingua e in altre parti del cavo orale. Tra i batteri coinvolti nell'alitosi figurano Streptococcus mutans e ceppi del genere Lactobacillus, ma soprattutto Porphyromonas gingivalis, a causa della produzione di composti volatili solforati, “responsabili dei cattivi odori caratteristici dell'alitosi”.

Alla luce di questi effetti, il professor Taylor consiglia di bere acqua con maggior frequenza e masticare gomme senza zucchero (in particolar modo quelle all'eucalipto), che possono aiutare sia con la produzione di saliva che contro l'alitosi. Anche consumare cibi ricchi di probiotici come lo yogurt può essere d'aiuto. Per quanto concerne il vomito, che è più frequente nelle donne che assumono semaglutide (forse per gli ormoni femminili), lo scienziato consiglia di sciacquare la bocca con acqua o un collutorio per disperdere l'acido cloridrico, mentre per il lavaggio dei denti raccomanda di attendere almeno 30 minuti, per limitare il rischio di far diffondere l'acido gastrico sui denti. Ricordiamo che oltre ad aiutare tanto con i chili di troppo, i nuovi farmaci come semaglutide e tirzepatide sono associati a molteplici benefici, contro Alzheimer, cancro, malattie cardiovascolari e rischio di morte per tutte le cause.

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