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La bufala del vescovo che “censura” la Preghiera dell’Alpino

La preghiera dell’Alpino era stata modificata – dalle stesse “Penne Nere” – nel lontano 1972 rimuovendo il riferimento alla “millenaria civiltà cristiana”.
A cura di Davide Falcioni
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Può una preghiera diventare l'occasione per una polemica politica? Evidentemente sì. Da ieri circola la notizia secondo cui due giorni fa la Diocesi di Vittorio Veneto, in provincia di Treviso, avrebbe chiesto di modificare un passaggio della Preghiera dell'Alpino che, come accade ormai da molti anni, viene letta sul passo San Boldo in occasione della Festa dell'Assunta. Il sacerdote avrebbe chiesto di modificare una frase del canto: "Rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana". Evidentemente – è la conclusione a cui i più sono giunti – era convinzione del religioso che in tempi di migrazioni non fosse opportuno prestare il fianco a preghiere su presunte invasioni e minacce di civiltà.

Ma è davvero così che sono andate le cose? Il sito Butac, specializzato nelle demistificazioni, ha offerto un interessante contributo che rivela come in realtà quel passaggio sia stato escluso dall'orazione non due giorni fa, ma nel 1972, su richiesta di monsignor Pietro Parisio, cappellano capo del 4° Corpo d’Armata alpino. L'idea, già 43 anni fa, era che alcune frasi non fossero più consone e attuali in quella fase storica, così il passaggio in questione divenne: "Rendici forti a difesa della nostra Patria e della nostra Bandiera”. Venne completamente escluso il passaggio sulla "mineraria civiltà cristiana", ammodernando (lo ripetiamo, nel 1972) la preghiera.

Ciò nonostante le "penne nere" che due giorni fa si trovavano al san Boldo sono uscite dalla chiesetta ed hanno letto la "preghiera dell'Alpino", nella versione contenente il riferimento alla "civiltà cristiana". La notizia è immancabilmente arrivata anche a Matteo Salvini, che dopo la polemica con il presidente della Cei – che l'aveva definito un piazzista – è tornato all'attacco: "Pazzesco – ha scritto sulla sua pagina facebook -. La Diocesi di Vittorio Veneto ha proibito la lettura di questo brano alla fine della Messa al Passo San Boldo, tra Treviso e Belluno. "Rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra patria, la nostra bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana". Le Penne Nere, giustamente, hanno protestato. Sono sempre più sconcertato da "certi Vescovi". W gli Alpini". Evidentemente il leader della Lega ignorava che quella preghiera era stata già modificata nel lontano 1972.

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