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Il presidente dell’Inps contro il reddito di cittadinanza: “Sbagliato dare soldi a chi non lavora”

Il presidente dell’Inps contesta il reddito di cittadinanza: “Trasferire risorse da chi lavora a chi non lavora è un percorso sbagliato. Ci vuole più lavoro, il che significa pensioni più alte. Il percorso di successo è quello di alleggerire gli oneri su chi lavora. Muoversi nella direzione opposta, triplicando l’afflusso di chi va in pensione e di chi non lavora, significa colpire la fiscalità generale”.
A cura di Charlotte Matteini
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Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, si scaglia contro le misura della legge di bilancio annunciato dall'esecutivo giallo-blu. Parlando a Venezia, il presidente dell'Istituto di previdenza sociale ha criticato sia la riforma delle pensioni che dovrebbe portare al superamento della Legge Fornero, sia il reddito di cittadinanza voluto dal Movimento 5 Stelle. "Non è aumentando la spesa pensionistica che si può far crescere l'economia del nostro paese, è esattamente il contrario", ha spiegato Boeri, aggiungendo: "L'aumento dello spread porta alla riduzione dei rendimenti di molti fondi pensione; ciò significa pensioni minori per molti lavoratori e in prospettiva quindi una situazione di maggiore difficoltà per la crescita, con minori possibilità di finanziamenti e liquidità per le imprese".

"Se si tratta di tutelare il potere di acquisto dei pensionati e rafforzare la loro posizione, bisogna pensare a misure di crescita che assegnino maggiore importanza al lavoro e all'aumento della produttività", ha sottolineato il presidente dell'Inps. Analizzando invece il reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle, Boeri ha evidenziato: "Trasferire risorse da chi lavora a chi non lavora è un percorso sbagliato. Ci vuole più lavoro, il che significa pensioni più alte. Il percorso di successo è quello di alleggerire gli oneri su chi lavora. Muoversi nella direzione opposta, triplicando l'afflusso di chi va in pensione e di chi non lavora, significa colpire la fiscalità generale". Insomma, stando alle dichiarazioni odierne, sembra pressoché netta la bocciatura della manovra da parte dell'economista a capo dell'Inps.

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