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Il Parlamento dà il via libera al Def, Giovanni Tria: “In Bilancio misure per evitare aumento Iva”

La Camera e il Senato hanno dato il via libera alla risoluzione di maggioranza sul Def, il Documento di economia e finanza. A spiegare le linee guida di questa risoluzione il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che ricorda l’obiettivo di estendere la flat tax puntando, allo stesso tempo, a disinnescare le clausole di salvaguardia per scongiurare l’aumento dell’Iva.
A cura di Stefano Rizzuti
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Prima la Camera e poi al Senato. Le due aule parlamentari hanno dato il via libera al Def, il Documento di economia a finanza, votando la risoluzione di maggioranza. A Montecitorio sono stati 272 i voti favorevoli, 122 quelli contrari. A Palazzo Madama la risoluzione di maggioranza ha ricevuto 161 voti favorevoli, 73 contrari e un astenuto. Insieme all’approvazione arrivano anche le rassicurazioni del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che sottolinea i punti principali inseriti nella risoluzione: “Secondo la legislazione vigente l'Iva aumenterà se la legge non verrà cambiata. Io vi dico che con il prossimo Bilancio verrano adottate misure certamente finalizzate ad evitare le clausole”. Il ministro dell’Economia assicura anche che non ci sarà “una manovra correttiva e al tempo stesso rispetteremo gli impegni presi con l'Ue sul deficit strutturale”.

Tria parla anche del debito, definito “pienamente sostenibile: non abbiamo mai chiesto un euro. Il rapporto del debito-pil italiano è un onere per l'Italia perché crea problemi per la crescita e dobbiamo impegnarci per ridurlo”. Ma, comunque, le previsioni economiche del ministro sembrano essere ottimistiche: “Il prossimo anno la nostra crescita sarà certamente maggiore. Il contesto però ci dice che è bene essere prudenti”.

Tornando sull’aumento dell’Iva, Tria non mostra preoccupazione e, anzi, ricorda che già la scorsa legge di Bilancio ha disinnescato le clausole previste (per Iva e accise) per un totale di circa 12 miliardi. Ma, allo stesso tempo, il ministro dell’Economia ammette che quest’anno potrebbe essere un’operazione più difficile, essendo necessari ben 23 miliardi per evitare l’aumento a partire dal primo gennaio 2020. Ferma restando la volontà di portare avanti un nuovo “step della riforma fiscale”, a partire dall’estensione della flat tax. Per quanto riguarda le risorse necessarie per tenere insieme la flat tax e la possibilità di evitare l'aumento dell’Iva, Tria punta su “misure alternative anche dal lato della spesa”. Ma comunque rispettando “gli obiettivi di finanza pubblica così come definiti nel Def”.

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