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Il Ministro Severino apre l’anno giudiziario: “Bisogna ripartire dal sud”

Intervenuta a Catania per l’inaugurazione dell’anno giudiziario il Guardasigilli ha ricordato il lavoro svolto dal Governo sulle carceri e ha promesso una riforma della giustizia che punti all’efficienza e alla qualità ripartendo dal sud e dalle sedi disagiate, ricordando lo sforzo degli operatori attraverso le parole del giudice Falcone.
A cura di Antonio Palma
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Intervenuta a Catania per l'inaugurazione dell'anno giudiziario il Guardasigilli ha ricordato il lavoro svolto dal Governo sulle carceri e ha promesso una riforma della giustizia che punti all'efficienza e alla qualità ripartendo dal sud e dalle sedi disagiate, ricordando lo sforzo degli operatori attraverso le parole del giudice Falcone.

Sarà un anno importante per la giustizia italiana attraversata da una complessa riforma, ancora non del tutto approvata, che cambierà molte delle caratteristiche del sistema e coinvolgerà carceri, avvocati e gli stessi magistrati. Il guardasigilli Paola Severino è intervenuta questa mattina a Catania in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario assicurando che quella ancora in cantiere da parte dell'Esecutivo Monti sarà una riforma che guarda all'efficienza della giustizia, che garantisca ai "magistrati la capacità di organizzare al meglio i propri uffici", ma che assicuri anche una pena dignitosa ai condannati.

Non casuale la scelta del Ministro di intervenire al Palazzo di Giustizia di Catania, una preferenza quella della Severino dettata dalle caratteristiche stesse del territorio etneo dove "la criminalità organizzata rende diverso e più oneroso il lavoro quotidiano" degli operatori della giustizia. A questo proposito il Ministro ha voluto ricordare le parole del giudice Falcone "a chi mi chiede chi me lo fa fare rispondo come Falcone, lo spirito di servizio" ha detto il Guardasigilli dando atto che quando si vive il proprio lavoro in prima linea i risultati sono sempre raggiunti a caro prezzo. E proprio dal sud bisognerà ripartire per capovolgere la situazione affidandosi alle grandi capacità presenti nelle procure e all'impegno dei tanti servitori dello Stato, questo il pensiero del Ministro della giustizia sul tema delle sedi disagiate, su cui ha promesso un impegnativo confronto con il CSM. Un miglioramento del funzionamento della giustizia che secondo la Severino dovrà avvenire anche attraverso l'innovazione tecnologica e informatica oltre che una ristrutturazione di uffici ed organici. Il Ministro ha promesso forti investimenti del Governo proprio sul piano delle infrastrutture di rete e della digitalizzazione del sistema giudiziario.

Quella in atto è una riforma non solo della magistratura ma anche delle carceri e degli operatori. Il Ministro ha illustrato alcuni dei provvedimenti già approvati dal Governo come il decreto svuota carceri perché "dallo stato delle carceri si misura il livello di civiltà di un Paese" ha detto la Severino, ricordando che lo Stato non applica vendette ma solo il diritto. Una riforma del sistema penitenziario che influisce anche sulla vita degli operatori che con i detenuti condividono spazi e problemi che devono essere superati per "dimostrare ai criminali l'intima diversità tra legalità della nostra democrazia e ogni forma di intollerabile arbitrio".

Per quanto riguarda invece le rivendicazioni degli avvocati, che anche oggi in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario hanno intrapreso forme di protesta contro le liberalizzazioni del settore, il Guardasigilli ha assicurato che il Governo considera la categoria "una parte importante e fondamentale" per la giustizia e che nei prossimi giorni partirà un importante tavolo di trattative con l'Avvocatura per capire le esigenze del settore.

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