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Il Governo incassa la fiducia sul bonus degli 80 euro

Il Governo Renzi ottiene l’ennesima fiducia, questa volta sul decreto che contiene (anche) il bonus degli 80 euro in busta paga. Domani il voto finale.
A cura di Redazione
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Con 342 sì e 201 no la Camera dei deputati ha dato il via libera alla fiducia chiesta dal Governo sull'approvazione, senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, dell'articolo unico del disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, recante la dicitura "Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale" (con Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, nonché per l'adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria). Si tratta di quello che è più comunemente conosciuto come "decreto Irpef", che garantisce gli ormai noti "80 euro in busta paga" per i lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 24mila euro l'anno (con un decalage fino alla soglia di 26mila euro annui), anche se vale la pena di sottolineare come all'interno del maxi emendamento siano stati inseriti altri provvedimenti di grande rilevanza (come il rinvio della Tasi per i comuni che ancora non hanno determinato le aliquote e le misure sull'Iva e la ridefinizione dell'Irap).

Resta ovviamente aperta la questione delle coperture (sollevata proprio dal servizio studi della Camera dei deputati con un dossier che sottolinea la presenza di calcoli non precisi e di misure una tantum), come evidenziato anche dagli interventi critici dell'opposizione parlamentare. Minoranza che ha anche contestato la riduzione di 150 milioni di euro delle risorse destinate alla Rai e l'aumento delle tasse per otterene il rilascio del passaporto e il riconoscimento della cittadinanza italiana. In ogni caso, il provvedimento (che dovrà essere stabilizzato nella prossima legge di stabilità) sarà convertito definitivamente in legge col voto di domani, mentre al momento è aperta ancora la discussione sugli ordini del giorno.

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