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Il ‘glaciale’ Federer e il pianto in tv per l’allenatore scomparso 16 anni fa

Il campione svizzero si è ‘sciolto’ in un pianto in diretta televisiva, durante una intervista alla CNN ricordando Peter Carter, l’allenatore scomparso 16 anni fa, prima del suo primo Slam: “Mi manca ancora oggi, ma fu un campanello dall’allarme: da quel momento decisi di non sprecare il mio talento”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il campione svizzero ha sempre avuto la nomea di essere un uomo e un professionista maestro oltre che con la racchetta anche a nascondere i propri sentimenti. Eppure, Roger Federer è freddo e glaciale solamente quando serve, sul rettangolo di gioco dove scende sempre per vincere e mai per essere secondo. Perché fuori dal campo sa anche entusiasmarsi, ridere, commuoversi, come in occasione dell'ultima intervista rilasciata alla CNN, una chiacchierata a cuore aperto in cui ha avuto un momento di debolezza nel ricorda uno dei suoi primi allenatori, scomparso improvvisamente.

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Un pianto, sincero, non di frustrazione per una finale persa come accadde nel 2009 quando venne battuto da Nadal agli Australian Open, e nemmeno di rabbia contro se stesso per aver sbagliato qualche colpo decisivo. Roger Federer ha versato lacrime autentiche di dispiacere in diretta tv, alla CNN nel ricordare i tempi passati ed un episodio specifico: quando sedici anni fa, all'inizio della sua folgorante carriera, il suo tecnico Peter Carter morì in luna di miele, l'anno prima del suo primo Slam, a Wimbledon.

Credo che Peter oggi sarebbe stato orgoglioso di me. Credo che non avrebbe voluto che io fossi un talento sprecato e ritengo che la sua morte sia stata una sorta di campanello d'allarme per me. Da quel momento ho messo la testa a posto e ho cominciato ad allenarmi molto duramente.

Oggi, Federer, è ancora ai vertici del tennis mondiale e di Slam ne ha vinti ben 20, autore di una carriera straordinaria nel mondo della racchetta ma anche nello sport in generale, diventando uno degli atleti più vincenti di sempre: "Sono stato incredibilmente fortunato ad avere accanto a me le persone giuste al momento giusto, gli allenatori giusti al momento giusto. E' vero: sono stato io a prendere certe decisioni, ma sono anche stato molto fortunato"

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